È un robo piuttosto brutto, questo gufetto fatto di calzino e jeans, ma è solo un altro prototipo della fattoria che vorrei cucire, insieme al polpo, alla balena, al mostro senz’occhi e il fantasmino macrocefalo.
Non vi mostro l’altro gufetto che ho fatto con questo tutorial perché cerchereste di dissuadermi dal farne altri, e mi sequestrereste aghi, fili e calzini bucati per dar loro fuoco.
Perciò ecco che in questa sede vi mostro la “bozza” di quello che sarà parte di un regalo per un bimbo di un anno, che spero sarà felice di coccolarsi un po’ di mostriciattoli fatti da zia.
Mani in pasta, questo è il mio motto. Perché produrre cose fisiche, tangibili, concrete fa bene, e se poi si riesce anche a usare materiali di recupero, meglio ancora!
:-)