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Per le strade di Spagna e Portogallo da tempo si protesta come anche in Grecia e ultimamente anche in Italia. Si protesta per le riforme di austerità e rigore portate avanti dai vari governi, si protesta per i tagli alla sanità e al welfare che determinano un vero e proprio “smantellamento” dello stato sociale in nome di un neoliberismo sempre più “trionfante”.
Sacrifici su sacrifici, manovre e “stangate” varie, privazione e penitenza “predicate” dai tanti “Savonarola” che guidano i governi: tutto per risanare debiti nazionali eccessivi, di cui le popolazioni più deboli, vittime sacrificali della crisi economica come delle tante manovre e riforme suddette, non sono colpevoli.
Una crisi economica e finanziaria che “strumentalizzata” diventa occasione per “negare” diritti consolidati da tempo: una “terapia” che sta letteralmente “uccidendo” tanti cittadini europei.
Un’unica visione economica e politica che “non lascia scampo”: si fa credere sempre più a tanti cittadini che questa sia l’unica via percorribile a danno di democrazia, libertà e diritti.
Una situazione al limite con una “distopia” dal punto di vista economico e politico: una situazione “sconcertante” e “scoraggiante” per tanti che non sanno come affrontarla.
Si può andare avanti ancora così provocando l’impoverimento di ampie fasce delle popolazioni, il quale impoverimento aggraverà ancora di più la situazione di recessione dei consumi in cui stiamo versando già da tempo?
Politiche che ci stanno portando in un “gorgo” che ci spinge sempre più al suo interno: un “immenso buco nero” senza uscita e senza speranza.
