Un inchino ai giapu

Li pigliamo per il culo spesso ai giapu,perche' ci sembrano tutti uguali,per il loro modo di vivere,per le loro manie,per il loro fotografare tutto e tutti ma,da quanto abbiamo visto in questi giorni di tragedia immane per il paese del Sol Levante davanti a quella gente davvero dovremo inchinarci tutti noi come usano fare loro.
Ma li avete visti?
Un sisma del nono grado (a L'Aquila fu del quinto tanto per capirci) e' la terra che balla come una tavola da surf su un mare in tempesta eppure non si sono viste scene di panico,mentre tutto tremava abbiamo visto immagini di un popolo determinato,immagini in cui ognuno sapeva cosa fare,in cui nessuno ha perso la testa mentre magari perdeva la casa e la famiglia.
I bambini non piangevano ma pensavano a ripararsi dove avevano detto loro di fare,gli adulti mettevano in salvo il possibile con tutta la calma permessa da un momento cosi' tragico.
Guardavo la gente intervistata,nessun pianto inutile,tutti a lavorare,a dare una mano e non,come spesso accade da noi,ad aspettare gli aiuti,gente che si e' tirata su le maniche,che si e' messa a scavare fra le macerie,che si e' messa in coda ordinatamente ad aspettare il proprio turno con la tanica d'acqua in mano,nessuno protestava,nessuno recriminava non era il tempo per questo ma solo per rialzarsi e riparitre
Davvero un grande esempio di civilta' e di ordine,un esempio che tutti noi dovremo tenere sempre ben presente.