Un insolito e straordinario foulard Gucci in un Sud che non ti aspetti

Creato il 14 agosto 2012 da Glieventidelmarchese

Una tappa nel Cilento nel periodo estivo è divenuta una meta quasi fissa.

Anche quest’anno, non tarda ad arrivare, il gradito invito da parte degli amici Francesco ed Emilia che io accetto anche questa volta ben volentieri.

Trascorrono le vacanze in un paesino vicino Castellabate in una villa di fine 800’ dove l’azzurro della piscina sembra ricongiungersi con quello del mare.

La casa gode di una posizione privilegiata e da qui il tramonto è spettacolare, una volta che lo hai visto non puoi farne a meno!

Dalla terrazza che domina il piano nobile, dove una rigogliosa buganvillea spadroneggia nella scala esterna, dal prato circostante la piscina, dalla piccola finestra-balcone che si affaccia negli orti e si perde nel mare, ogni posizione scelta offre ogni sera una emozione differente.

Come d’abitudine anche questa casa è stata da me studiata ed osservata in ogni suo particolare. Se vuoi conoscere una persona non puoi fare a meno di conoscerne anche la sua dimora.

Ho sempre avuto una certo sospetto per coloro che fanno proclami di grande nobiltà, soprattutto su facebook, quando poi non possiedono un niente di quel passato glorioso che vantano (la scusa “abbiamo venduto tutto tempo fa” non regge, un minimo rimane sempre…basta un poco per capire tanto).

Gli ambienti che prediligo di questa villa sono la grande cucina, con la sua ricca collezione di stampi in rame, e la sala del piano superiore con il suo camino con mostra in ceramica e le grandi porte finestre che immettono sulla terrazza panoramica.

Ogni stanza ha un particolare che la rende armoniosa e piacevole. La enorme cesta da picnic è quasi un pezzo da museo, così grande da entrarci anche io.

Insieme ad Emilia mi sono divertito a scartabellare vecchi documenti, libri antichi, ad aprire cassetti ed armadi.

Non sono animista. Ma penso che ogni oggetto viva una sua vita. Ogni oggetto ha una sua voce. Alcune volte mi sembra di sentirli. Gli oggetti mi parlano e cercano di attirare la mia attenzione.

Avevo già notato i grandi foulard in seta di Hermès incorniciati ed appesi nel ballatoio… ma due mi erano proprio sfuggiti.

I foulard appartenevano alla N.D. Gioia De Cunto, madre di Francesco, parente niente meno che del celebre Gioacchino Rossini. Emilia mi racconta di sua suocera, una donna di grande eleganza e molto curata, attenta alle mode e con una grande passione per le borse in pelle pregiata e…per i foulard.

Sul muro della prima rampa di scale ne esiste uno davvero particolare. Bordi esterni rosso cardinale, agli angoli quattro silhouette di donne sorridenti, fondo bianco, un tripudio di piume colorate, con estremità imperlate, formanti al centro una girandola con gemma taglio diamante.

Ad attirarmi è la scritta: “V. Accornero”. Ma allora è un foulard di Gucci! Vittorio Accornero de Testa, nativo di Casale Monferrato, collaborò dal 1960 al 1981 con Gucci disegnando circa 80 foulard, a renderlo celebre il famoso Flora creato nel 66’ per Grace Kelly.

Infatti non tardo a vedere il logo in un angolo, scritto su una sorta di cartiglio sorretto dalle mani ingioiellate di una donna che ammicca con occhi cerulei.

Non sono semplici donne sono le 4 stagioni! Dalle acconciature spuntano papaveri, spighe di grano, pungitopo, iris e bacche rosse.

I lunghi capelli di ciascuna formano riccioli, dal sapore barocco, incorniciano il foulard ricongiungendosi con le estremità dei capelli dell’altra.

Che meraviglia pensare che si tratta di un foulard degli anni 70’ che ricorda un dipinto del 700’!

Chissà in quel occasione fu indossato. Unica certezza è che queste quattro donne continuano a sorridere a chi le guarda, non hanno perso della loro giovinezza e voglia di ammaliare.

La notte precedente dalla mia camera mi era parso di sentire delle voci ed uno strano sorriso. Non sarebbe affatto strano se Donna Gioia avesse chiesto al foulard di Gucci di parlarmi per raccontare a voi tutti la sua storia.

La storia di un foulard di Gucci in seta, che adorna la parete centrale della scala di una villa antica, in un piccolo paesino del Cilento, nell’estate di un Sud d’Italia, odiato, disprezzato, amato. Un Sud dai mille difetti e mille pregi, un Sud capace di stupire con la semplicità di un tramonto, con la trasparenza delle acque del suo mare. Di questa storia con orgoglio sono parte anche io, come te, come tanti altri.

Un Sud di una eleganza sofisticata, ineguagliabile, che ti sorprende con la stessa emozione provata dal nascituro che apre gli occhi ed intravede per la prima volta la sagoma di colei che già da tempo gli ha promesso amore eterno.

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