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Un'interessante scoperta

Da Crudina


Un'interessante scoperta

Due racconti super belli - "le nozze di Galia" e "Di fronte ai boschi" di A. Yehoshua (Ph. by me)

Viaggio in macchina, si torna a casa da una mini vacanza. Un patimento già di per sé.
La tappa all'Autogrill per mangiare qualcosa crea uno scenario di quelli da film horror: caldo, gente che spinge ed urla, bambini e ragazzetti, cibo scadente. Mi concentro sulla radio, peggio che andar di notte. Radio 24!
L'autista di turno è irremovibile. O quella o niente. Vabbè. Solito spazietto pubblicitario, aguzzo le orecchie. Da quella domenica (era luglio), con il Sole24 ore, in allegato era possibile trovare alcuni mini racconti di diversi autori. La mia attenzione ne esce ringalluzzita.
Il nome dell'autore mi suona decisamente nuovo, motivo in più per voler curiosare subito alla ricerca della copia. Ad un tratto, non vedo l'ora di arrivare.
Una volta giunta, sorpresa, la situazione era meno grigia di quel che temevo: piccola area di ristorazione, gente tranquilla, posto a sedere come se piovesse e, sorpresa, una delle ultime copie del giornale!
Il libro è un pò piccolo, più breve di quanto pensassi. Faccio mente locale, ma non riesco a ricordarmi di questo autore che, scoprirò più tardi, è un famoso scrittore israeliano, classe '36. Famoso non a tal punto di conoscerlo. Beata ignoranza, ma tant'è.
Ricominciata la solfa lavorativa, ed i rispettivi viaggi in treno, inizio la lettura. Primo racconto, "Le nozze di Galia".
L'argomento è un classico tormento d'amore (Il protagonista, l'ex amato di Galia, sa delle nozze della donna e cade in uno stato di profondo dolore), redatto sottoforma di percorso onirico, in cui vengono presentate strane figure incomprensibili, altri ex amanti della donna, pieni di rancore ed odio, che dipanano quasi una sorta di danza, che mi accompagna quasi fossi con loro in una dimensione tra sogno e realtà.
La scrittura è scorrevole, mi sento come se fossi presa per mano dall'anziano autore, e iniziassi a ballare un valzer, pur senza conoscerne i passi: e' talmente bravo a portarmi che mi fa sembrare bravissima. Un'estasi di parole che non mi capitava di trovare da molto tempo. Per certi tratti strano, magari incomprensibile, ma davvero un bel racconto, a testimonianza che l'amore, quello vero, sa andare oltre la dura realtà dei fatti.
Nel secondo racconto, invece, l'atmosfera si fa meno rarefatta e, sempre con la delicatezza che lo contraddistingue, Yehoshua tratteggia la figura di un giovane trentenne che, in preda ad una crisi personale, decide di passare l'estate come guardaboschi. L'esperienza si rivelerà traumatica, segnata da una solitudine ancora più marcata ed accompagnato solo, inizialmente, da uno strano arabo e da una bambina. Con l'arrivo dell'estate, il luogo di villeggiatura si popola di turisti che, per qualche tempo, gli danno l'illusione di sentirsi di nuovo in pace con il mondo e sé stesso. Ma la scoperta di un successivo incendio doloso scappato alla sua attenzione, gli farà capire che un gramo destino lo accompagnerà anche una volta tornato alla vita di sempre. Di fronte a quegli amici che, con disprezzo gli domandano: "Bè, cosa vuoi?"

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