di Giovanna Grilli
Ci incontriamo nell’accogliente salotto di casa Bondi, dove un’elegante ospitalità la fa da padrona. Ma è soprattutto l’atmosfera di naturalezza che si respira nell’ambiente a colpirmi: bambini in sottofondo che ridono e chiedono aiuto per i compiti, telefoni che squillano a cadenze che sembrerebbero quasi regolari, Viviana e Costanza che chiacchierano sedute sul divano color rosa dorato, di fronte al caminetto.
Buongiorno, belle signore, parliamo subito di REALE VIRTUALE, il vostro ultimo progetto letterario.
Viviana: In realtà, per me si tratta del primo progetto letterario che firmo in toto, fino a ora avevo partecipato, con alcuni racconti, a tre antologie di racconti brevi assieme ad altre colleghe di penna: TRACCE (Bertoni Editore), KRONOS (Onirica Edizioni) e L’ANTOLOGIA DELLA STRONZA (Gli Occhi di Argo Editore). Con REALE VIRTUALE, invece, mi metto in gioco completamente e, per farlo, ho scelto di affidarmi all’esperienza di Costanza come curatrice, e al contesto “rassicurante” del Gruppo delle WOMEN@WORK, pubblicando con il marchio, quindi, anche e soprattutto in considerazione della cura quasi maniacale con la quale sono state editate tutte le produzioni, poetiche e narrative, fino a questo momento in commercio.
Costanza: Sì, per me è l’ultimo “parto” dell’anno, dato che nel 2012 siamo state veramente prolifiche noi delle WOMEN@WORK… Quattro uscite editoriali nella collana poetica: GOCCE, rugiada poetica di storie d’amore, di Katia Zeffiri; MELODIE, lettere sparse tra baci d’amore, firmato a quattro mani da Luisa Lastilla e me; RENDIMI L’ANIMA, poesie e parole in dissolvenza, di Giulia Basile e, dulcis in fundo, CUORE DI LUNA, affabulazioni di un cuore errante, di Piergiorgio Cardoni. In più, abbiamo editato l’antologia scelta di racconti brevi dal titolo TRACCE e il libro denuncia PER GRAZIA RICEVUTA di un’autrice di Udine, Grazia Zamparo Olivo, che tratta in forma diaristica un cammino volto all’assistenza dei più bisognosi.
Quanto c’è, quindi, di reale in questo vostro virtuale?
V: Io direi, più in generale, quanto il virtuale assume sfumature di reale? Per quella che è la mia esperienza, personale e lavorativa, non posso non affermare che ci troviamo di fronte a due dimensioni dell’esistenza contemporanea profondamente interconnesse, ormai, nonostante “i più” storcano il naso. Per questo, quando ho deciso di scrivere i racconti, ho pensato che le storie che sarei andata a definire avrebbero dovuto tener conto dell’impatto che la tecnologia, e più nello specifico, il mondo virtuale, hanno nella quotidianità di ognuno di noi. Diverso, è invece, il peso, le implicazioni, che tale dimensione ha sulle vite di ognuno di noi. Di fatto, però, non se ne può più prescindere.
C: Sicuramente tutto, nel senso che in ogni libro, non solo quindi in REALE VIRTUALE, vengono descritti argomenti e sensazioni che senza dubbio, e talvolta addirittura a livello inconscio, hanno toccato in qualche modo lo scrittore, che decide così di metterli su carta.
A chi delle due è venuta per prima l’idea di questo volume, di scrivere una cosa del genere e di impostarla, poi, nel modo in cui la leggiamo?
V: Da qualche tempo avevo iniziato a scrivere dei racconti brevi e alcuni pensieri, simil poetici, che avevo scherzosamente definito “prove tecniche di narrazione”. Mi mancava, però, il coraggio di andare fino in fondo, mancava l’ispirazione e la motivazione, nonché il tempo, per dare a questi frammenti un senso compiuto. Contemporaneamente, Costanza mi incalzava: “Scrivi, scrivi!” Un’ansia!!! Poi, quest’estate mi sono decisa. Durante le ferie, visto che non mi azzardavo a mettere il naso fuori di casa per il caldo assurdo (io non lo tollero il caldo…), ho “abbassato la guardia”, mi sono liberata di una serie di sovrastrutture mentali che mi bloccavano, e ho iniziato a scrivere con foga, a fare ricerche, a leggere (oddio, quello lo faccio sempre, ma quest’estate mi sono superata, 21 libri in un mese e mezzo)!
C: Dunque, eh… ehm… vero, Viviana? Sta di fatto che, durante la stesura di TRACCE, alla quale appunto ha partecipato anche Viviana, e in seguito alla mia correzione dei testi di KRONOS (dove per caso mi son ritrovata sotto il naso anche il suo testo che era stato selezionato dalla giuria, per poi essere inserito nella raccolta), mi sono resa conto del potenziale creativo che c’è in lei. Perciò l’ho stressata fin tanto che non ha iniziato a scrivere un qualcosa di suo, che poi si è concretizzato con REALE VIRTUALE, appunto… Ma ho dovuto insistere, eh…
Personalmente, quale dei dieci racconti descritti nel libro preferite?
V: Non riesco a sceglierne uno in particolare, anche perché in tutti ci sono degli aspetti che mi coinvolgono particolarmente. In ognuna di queste dieci storie di donne ho messo qualcosa di mio, sogni, desideri, rimpianti, rimorsi, riscatti.
C: Neanche a chiedermelo… già il titolo per me dice tutto: “Emozioni di carta”, una storia di un lui e una lei che nasce dietro gli scaffali di una libreria; una storia dall’improbabile destino, che invece avrà un lieto fine. Ammetto che questo racconto mi ha commosso non poco, mentre avevo la bozza tra le mani… Anche se è l’ironia del suo stile letterario che apprezzo di più: sottile a volte, altre sfacciata.
Come vi definireste a vicenda, voi due?
V: Chi ci conosce potrebbe pensare: ma che c’azzeccano ‘ste due insieme? Due mondi in apparenza inconciliabili per esperienze, scelte di vita, ma con in comune l’amore per la scrittura (anche qui, però, con le dovute differenze, prosa per me, poesia per lei). Eppure c’è una bella comunione d’intenti, frutto di confronti serrati e anche di qualche vivace scambio di opinione. Meno male. Diffido sempre di chi dice d’andare d’amore e d’accordo.
C: Viviana l’ho dovuta conoscere nel tempo e nel tempo comprendere. Siamo molto diverse noi due, diciamo agli antipodi, soprattutto nell’affrontare le cose. Ricordo ancora quando, alla presentazione di TRACCE faceva domande, che per me superorganizzata al minuto, se non anche al secondo, erano semplicemente senza capo né coda. L’avrei strozzata!!! E perché il nero, e perché il rosso, e io non ho nessun vestito nero dentro l’armadio… No, la gonna non la metto, figuriamoci i collant… hahahahahaaaa!!! Io mi chiedevo se fosse un marziano! Invece, oggi, eccoci qua: insieme e con un progetto in mano davvero splendido. Non lo dico perché sono coinvolta anche io in REALE VIRTUALE, sia come marchio delle WOMEN@WORK che come curatrice, ma se così per me non fosse stato sin dall’inizio, non l’avrei neanche preso in considerazione il progetto. Io devo credere molto in quello che faccio, altrimenti, poi, lavoro male! E Viviana mi ha appunto dimostrato in pieno che posso credere il lei, tanto che ormai il nostro rapporto, da esclusivamente professionale che era, ora è anche di confidenza e amicizia.
Curiosità finale: come vi siete conosciute?
V: Nella mia seconda casa. In libreria. Grazie a un amico in comune, in occasione della presentazione del libro di un autore curato da Costanza. Non poteva essere diversamente, del resto. Almeno per quanto mi riguarda. Gli ingredienti per l’incontro perfetto c’erano tutti!
C: Non per ripetermi su quanto ho detto sopra, ma… dietro gli scaffali di una libreria anche noi, presentateci da un amico comune alla presentazione di un mio autore: come dire? Un bell’evento sincronico di cui la vita è piena e che, di solito, si commenta con un “chi l’avrebbe mai detto?”
Siete stupende, lasciatevelo dire. Perciò, con l’occasione dell’intervista, invitiamo chi volesse venire alla prima presentazione di REALE VIRTUALE, domenica 16 alle ore 17.00: un tè con le WOMEN@WORK tutto da gustare all’interno della libreria Musica E Libri, via san Costanzo, Bastia Umbra di Perugia.
C: Sì, un’ultima cosa. Ci terrei tanto a ringrazia Jean Luc Bertoni per la fiducia che riserva a me e al mio marchio letterario, dandomi così modo di dar spazio alle nuove leve che, altrimenti, non potrebbero permettersi un’editoria a pagamento.