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Un’intrigante pianeta Venere style

Creato il 11 novembre 2015 da Media Inaf

esopianeti_modelloNon è il primo e sicuramente non sarà l’ultimo, ma tra gli esopianeti rocciosi mai trovati è tra quelli più intriganti. Questo “nuovo mondo” si trova ad appena 39 anni luce ed è caldo, caldissimo, ma non abbastanza da non avere un’atmosfera che possa essere osservata. «Il nostro obiettivo è quello di trovare una nuova Terra gemella, ma lungo la strada ci siamo imbattuti in un gemello di Venere», dice David Charbonneau dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA). «Abbiamo il sospetto che avrà anche un’atmosfera come quella di Venere e non vediamo l’ora di darci un’occhiata».

GJ 1132b, questo il nome del pianeta, orbita attorno a una nana rossa di dimensioni appena un quinto del nostro Sole, oltre ad essere molto più fredda e debole della nostra stella. Emette infatti solo un duecentesimo della luce solare. GJ 1132b orbita intorno la sua stella ogni 1,6 giorni, a una distanza di 2,25 milioni di chilometri, molto meno di Mercurio dal Sole, la cui distanza è di circa 60 milioni di chilometri.

Questo fa si che la temperatura di GJ 1132b superi i 230 gradi Celsius. Temperatura in grado di far evaporare tutta l’acqua del pianeta, ma non tale da non consentire la formazione di un’atmosfera. E’ anche la temperatura più fredda fin qui registrata tra gli esopianeti confermati rocciosi, come CoRoT-7b e Kepler-10b, che raggiungono temperature di oltre mille gradi Celsius.

GJ 1132b è stato scoperto dal MEarth-Sud Array, dedicato alla caccia di mondi di tipo terrestre orbitanti stelle nane rosse. MEarth-Sud Array è composto da otto telescopi robotici di 40 cm di diametro situati all’Osservatorio Inter-Americano di  Cerro-Tololo in Cile.

Dopo la scoperta da parte del MEarth-Sud Array, osservazioni supplementari sono state effettuate anche con  il telescopio Magellan Clay in Cile ed è stata misurata l’oscillazione gravitazionale della sua stella madre con lo spettrografo HARPS dell’osservatorio di La Silla dell’ESO, grazie al quale è stato possibile determinarne la massa. GJ 1132b è del 16 per cento più grande della Terra, con un diametro di circa 14.000 km e una massa del 60 per cento superiore alla Terra, densità tale da far ritenere che abbia una composizione rocciosa simile al nostro pianeta.

Poiché la stella nana rossa è di piccole dimensioni, la dimensione relativa del pianeta è più grande di quanto lo sarebbe per una stella simile al Sole. Questo, combinato con la poca distanza dalla stella, rende più facile individuare e studiarne l’atmosfera planetaria. Il team ha quindi richiesto osservazioni successive con altri telescopi, tra cui quello spaziale Spitzer e osservazioni future saranno sicuramente effettuate anche il telescopio spaziale James Webb. Inoltre l’interesse per questo pianeta è stimolato anche dalla possibilità che il sistema stellare di GJ 1132b abbia altri pianeti non ancora rilevati, caccia alla quale si sono detti impegnati gli autori dello studio apparso su Nature.

Fonte: Media INAF | Scritto da Francesco Rea


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