Un italiano in Francia, Carletto nazionale

Creato il 02 gennaio 2012 da Mriitan @MassiRiitano

E’ sicuramente importante per l’Italia che un suo rappresentante, che fa bene il suo mestiere vada all’estero per far rinascere una squadra e “insegnare” ove possibile una mentalita’. E’ senza dubbio onorevole per una nazione aver personaggi di cotanto calibro da essere invidiati all’estero e quindi decisi a sborsare fior di quattrini per accaparrarseli, ma credo che un limiti ci debba essere, si debba imporre.

Sto parlando del fresco contratto di Carletto nazionale firmato con la squadra francese del Paris Saint Germain, e ovviamente sto parlando di calcio.

Il tanto richiesto fair play finanziario del calcio e’ bello che lontano, con questi sceicchi e russi che aprono il portafogli e comprano qualsiasi cosa e a qualsiasi prezzo.

Stiamo parlando di un contratto della durata di due anni e mezzo alla misera cifra di 550.000 euro mensili, si, proprio 550.000 euro al mese.

Alla conferenza stampa le solite dichiarazioni di circostanza, con l’aggiunta che la squadra cerchera’ di rinforzarsi ove possibile, spendendo quindi altri soldini.

Nulla da fare quindi per la filosofia di Platini, fin quando non ci sara’ una vera e propria rivoluzione questi episodi non faranno che susseguirsi, con lo sceicco di turno che svegliatosi un mattino vorra’ comprare questo o quel giocatore, allenatore o Societa’.

Neanche a dirlo che competere a questi livelli diviene sempre piu’ difficile, quasi impossibile, e si dovrebbe veramente pensare a un meccanismo che premi le Societa’ virtuose, che chiudono i proprio bilanci in positivo, essendo delle aziende, e non continuare a permettere indebitamenti spropositati che non fanno che alimentare comportamenti non corretti e poco sportivi.

Sono sempre stato convinto che le competizioni sportivi debbano essere fatte partendo da basi comuni, in cui la differenza sia fatta solo dalle persone o dalle tecnologie utilizzando i medesimi budget, e so anche che questo e’ un mondo fantastico, ma e’ pur vero che una limitazione si potrebbe dare.

Discorso a parte merita la cifra in se in questo momento in cui tutto il mondo “occidentale” vive una crisi storica epocale, ma si sa il prezzo lo fanno i compratori e quanto sono disposti a pagare tanto faro’ pagare il mio bene o il mio talento, sicuramente non di meno, e pensare che Carletto possa dire: no, siamo in cresi datemi di meno e davvero utopia, in questa storia sicuramente e’ il meno colpevole, almeno per come la vedo io. Se c’e’ qualcuno che e’ disposto a pagare ben venga.

I piu’ felici forse sono i tifosi del PSG, se inizieranno a vincere, non lo dimentichiamo.

Massi


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