Dopo l’inquietante inizio, proseguono le avventure di uno spietato sicario alla ricerca della sua vittima: Eve La Plume!
L’incontro di oggi è con Franco Mosconi, patron di Les Vedettes.
Fino al 24 maggio, in contemporanea su Burlesque.it e su Il Nuovo Corriere di Firenze, in collaborazione con Burlesque ViVO.
* * *
Da sinistra, Franco Mosconi in compagnia di Attilio Reinhardt, Cherry Shakewell, Bioux Lee Hayes, Anna Fur Laxis, Kitty Bang Bang, SImona Erba
Milano.
Sette e trentadue.
Scendo dal treno. Non ho riposato molto bene.
Penso: Eve La Plume. Chissà perchè devo ucciderla. Non lo voglio sapere. Non voglio confondere la morale con il lavoro. Io non condanno, io non assolvo, io eseguo… ma penso: Eve La Plume, come Nom de plum, nome d’arte, pseudonimo. Sam è quello che ho deciso di darmi questa volta perché è breve, si dimentica facilmente, è semplice da pronunciare e poi adoro sentirmi dire «Suona la nostra canzone Sam!» anche se, poter accarezzare un piano, sfiorare le dita sull’avorio guardando tra la folla qualcuno negli occhi, non è certo ciò che conviene a chi fa un lavoro come il mio.
E’ un modesto pianoforte a quarto di coda la prima cosa che noto entrando nel fumoso locale che mi hanno indicato alla stazione. Le luci sono soffuse, gli odori intensi, c’è gente che si muove freneticamente ovunque, nessuno mi nota. Tutti sono indaffarati nell’allestimento della serata. Il bar è aperto. Sono salvo. Qualcuno mi tocca sulla spalla. Poggio le dita sulla pistola, mi rassicura, mi giro.
«Mi scusi credevo fosse un’altra persona»
Guardo negli occhi il giovane che non saprà mai il rischio che ha corso e dico:
«Si figuri, mi succede spesso»
Lui si gira e chiede ad una ragazza
«Sai mica indicarmi chi è Franco Mosconi?»
La ragazza indica un uomo seduto ad un tavolo che sta parlando animatamente con una donna. Mi avvicino, non mi notano, chiamo il barman e ordino un cocktail Martini – anche lui sa ciò di cui parlo -. Franco Mosconi (non dimentico mai i nomi che sento) sta dicendo alla ragazza che ha di fronte
«Le chiavi del successo di uno spettacolo sono parecchie, e non si limitano alle capacità delle performers, parlo del talento che distingue le superstar dalle altre performer. Prendi Angie Pontani, regala emozioni, non c’entra lo striptease, per lei è superfluo. E’ la passione, è il cuore che fa la differenza»
La ragazza scrive tutto quello che lui dice annuendo, lui continua con toni ansiosi ma non aggressivi.
«La location è importante, ma in termini tecnici e di spazio è il pubblico con la sua partecipazione che rende o meno la serata memorabile. Le performer devono catturarlo, appropriarsene e farsi amare per quei minuti che rimarranno sul palco. Mi capisci? La musica è importante, un bellissimo atto con la musica sbagliata lo mortifica, non verrà ricordato. La musica suonata dal vivo sul palco con la performer che si esibisce, così come era una volta. Voglio sonorità morbide, coinvolgimento totale. E non dimenticarti i particolari: non è uno spettacolo di spogliarello quello che offriamo, sono sorprese, illusioni, gag e risate, lo spettacolo di stasera deve dare tutto. Ma Eve La Plume?»
bevo il mio cocktail in un sorso. La ragazza non risponde, lui incalza
«Allora che mi dici? A che ora arriva?»
«Purtroppo aveva delle date fissate da molto tempo e non potrà essere dei nostri!»
dicendo questo tira fuori dalla borsa una cartolina, la gira, legge
«Oggi è a Viareggio, domani a Roma, poi a Firenze»
Franco Mosconi prende la cartolina, la guarda, la appoggia sul tavolo e si allontana seguito da lei che si giustifica:
«E’ colpa dell’agenzia, le era stata inviata una data sbagliata»
Ordino un altro drink, mi guardo intorno e prendo la cartolina lasciata da Franco Mosconi. E la guardo. Guardo Eve e vedo… vedo che sarà un problema. Un gran bel problema.