Quando ci parli, senti loro rispondere con un elenco di mancanze che nell'attuale società, con tutta l'informazione, la condivisione dei social media, non ha più ragione di esistere:
- Non so come fare a ..............
- Non conosco nessuno che mi aiuti a ............
- Non ho .......................
- Ho provato ma......
- Non ho tempo per......
Gli ostacoli hanno uno scopo: quello di farci crescere e migliorare dandoci la possibilità di apprendere cose nuove e evolvere la nostra esperienza terrena.
Ma Rolando che dici ? Sei impazzito ?
No. Se ti guardi indietro e hai dovuto oltrepassare delle prove, anche tu sai che gli ostacoli ci permettono di diventare persone che fino a poco prima non siamo mai stati.
Ci permettono di acquisire competenze, conoscenze, modi di fare che fino a qualche tempo prima non immaginavamo facessero parte di noi o che fossimo in grado di sviluppare.
Come si dice nel mondo della formazione personale, ti permettono di uscire dalla tua zona di comfort (sai cosè ? clicca su questo link).
C'è anche chi dice che tutto ciò che vuoi e che ancora non hai è fuori dalla tua zona di comfort e che per raggiungerlo............devi passare per un po di "sconfort" !!!!
Se gli ostacoli hanno uno scopo, quello di farci migliorare, la persona difronte ad un ostacolo ha un dovere: smettere di far finta che non ci siano e fare quel salto in avanti che lo farà crescere.
Al di là dell'ostacolo o dei diversi modi di nominarlo che servono per ingannare la mente e ridurre l'impatto emotivo che la parola problema può avere sulle nostre emozioni, c'è un'unica cosa che possiamo fare:
- scegliere che cosa fare adesso davanti ad un ostacolo.
Cosa fa la tartaruga ?
Difronte il pericolo si nasconde dentro la sua "casa".
Davanti alle sfide, problemi, ostacoli o questioni da risolvere, abbiamo una sola opportunità e nulla da perdere:
- la possibilità di crescere e divenire migliori, soprattutto se l'ostacolo ci permette di allinearci con la nostra Essenza o chi siamo veramente nel profondo di noi stessi.
Siamo così presi dal tram tram quotidiano che dimentichiamo che cosa ci piacerebbe vivere davvero.
Viviamo situazioni di frustrazione, di incertezza, di apatia ma comunque lasciamo correre senza fare quell'unica cosa che i filosofi greci professavano: il conosci te stesso.
"Ad ogni uomo è concesso conoscere se stesso ed essere saggio" Eraclito
Come si fa a conoscere realmente se stessi ?
La risposta è semplice: rispondendo alle domande.
Le domande possono essere poste da altri all'esterno di noi, oppure possono essere domande interne che ci facciamo da soli.
Alcuni lo chiamano autocoaching personale.
Quando dico questo ai miei clienti, mi dicono che è troppo difficile.
La domanda che subito gli faccio è:
"Se vai adesso in gelateria, come fai a scegliere quali gusti di gelato ti farai mettere sul cono tra i diversi disponibili?"
Quasi tutti tentennano un attimo e poi comprendono che ogni scelta, anche la più banale, parte da una risposta interna ad una domanda (interna anche questa).
Spesso viviamo come addormentati non facendoci domande e non dandoci risposte e ci facciamo andare bene "la solita minestra" di tutti i giorni anche se non è quello che vorremmo davvero mangiare e che ci allieta la giornata.
Ricordiamoci che abbiamo una sola vita da vivere.
Se non la viviamo attivamente, a chi la lasciamo da vivere ?
Mi spiace, ma non possiamo far ereditare il nostro "credito di felicità " di cui non abbiamo usufruito a qualcun altro.
Ognuno ha la responsabilità verso e per se stesso.
Prima di stabilire il "come fare" per essere più felici, avere una carriera migliore, avere abbondanza economica o una relazione appagante è necessario prendere atto di come viviamo ora e di come vorremmo vivere.
Prendere atto della discrepanza che c'è tra quello che sto vivendo e quello che vorrei vivere davvero, è il primo passo per il cambiamento e per allinearci con le nostre vere esigenze dell'Anima.