Buon venerdì lettori e lettrici!!! Questa sera vi propongo qualcosa di nuovo, un post un po' diverso dal solito ma che mi ha permesso di divertirmi molto. Vi ricordate il bel progetto "Un libro due pareri" ideato da Serena e Valentina dei blog Serena ricomincia da quieMy empty purse? La loro idea prevede la lettura di un libro in concomitanza e la relativa recensione a quattro mani. Bene, stavolta la recensione sarà a sei mani perché io mi sono imbucata nel loro progetto e non hanno avuto la prontezza di scacciarmi, quindi si sono dovute sorbire i miei sproloqui (purtroppo per loro) :D!
Questa volta oltre al parere di Vale e a quello di Serena c'è anche un terzo parere!!! Il mio...mi sono unita a loro nella lettura del romanzo: In verità è meglio mentire di Kerstin Gier.
Perché se tciu is megl che uan..tre è il numero perfetto ;)
Benvenuti, quindi, a "Un libro due pareri (o tre ^^)", dove Serena, Vale ed io vi parleremo insieme del romanzo che abbiamo deciso di leggere. In questo caso si tratta di "In verità è meglio mentire" di Kerstin Gier e la lettura e la recensione sono state entrambe decisamente divertenti! Divertitevi con noi ;-) !
Titolo: In verità è meglio mentire Titolo originale: In Wahrheit wird viel mehr gelogen Autore: Kerstin Gier Editore: Corbaccio Collana: Romance ISBN: 9788863800678 Pagine: 217 p. Prezzo: € 12.90.00 (cartaceo) - € 9.99 (ebook) Genere: Romanzo Sottogenere: Romance Anno di pubblicazione: 2012
Trama
158 di quoziente intellettivo, plurilaureata, brava musicista, una maga con i numeri, carina, un po' freak e... vedova a nemmeno trent'anni: Carolin trova che la sua vita sia decisamente complicata e che la sua intelligenza rappresenti più che altro un impiccio nella ricerca della felicità. Ha abbandonato il fidanzato Leo per il padre di lui, Karl, uomo ben più affascinante e in grado di apprezzare le qualità di lei. Ma dopo cinque anni Karl muore lasciandola in un mare di guai, primo fra tutti una favolosa eredità di cui Carolin non sospettava l'esistenza, e un esercito di parenti infuriati che la rivendicano. Fra pessime psicoterapeute, farmacisti sospettosi e avvocati minacciosi, Carolin cerca di superare il suo dolore, cavarsi fuori dai guai e, perché no?, trovare l'uomo giusto per lei e a cui non importa se è "troppo" intelligente.
Il nostro voto
La nostra recensione
Leggenda: dal momento che siamo in tre e la recensione è il frutto dell'accorpamento dei nostri singoli pareri, Serena ha avuto la brillante idea di evidenziare le parti di ognuna con un colore diverso per evitare confusione e permettere di capire meglio i nostri punti di vista a chi legge.
Rosa=Monia - Blu=Vale - Nero=Serena
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Ultimamente mi capita spesso di leggere le trame dei libri con molta fretta oppure di non leggerle affatto, così quando vado ad iniziare un romanzo ho un’idea del tutto errata della lettura che andrò ad affrontare. È in questa condizione che mi sono avvicinata a “In verità è meglio mentire” di Kerstin Gier e, sono sincera, mi aspettavo tutta un’altra storia. Infatti, credevo che si sarebbe trattata di una lettura piacevole, certo (come d’altronde è stata), ma anche un pochino banale e scontata. Immaginate la mia sorpresa, quindi, quando mi sono ritrovata a leggere un libro scorrevole e fluido, con personaggi bizzarri e fuori dagli schemi e una trama vivida, profonda e, allo stesso tempo, leggera, condita da un’ironia che mi ha fatto ridere davvero tanto e che mi ha fatto apprezzare in pieno le doti narrative della Gier anche come autrice di romance contemporanei.
Io adoro la Gier, come scrittrice è sicuramente sul mio personalissimo podio grazie alla trilogia delle Gemme, un podio che ormai è decisamente affollato.
Quando la scelta è caduta su questo libro, ho detto subito sì..non ho neanche letto la trama e forse se l’avessi fatto avrei avuto qualche riserva, invece no, mi ci sono buttata a occhi chiusi.
Mi sono buttata ‘tardi’ sulla Gier.. Anzi, dirò di più! Inizialmente l’ho altamente snobbata temendo il tipico caso editoriale dell’anno.. Poi niente, ho avuto il piacere e la *fortuna* di leggere la trilogia della gemme ed è stato amore *_*
Riguardo questo libro ero divisa tra una sincera attrazione, data dalla stima che ho per la Gier e tanta paura di rimanerne delusa, visti i giudizi impietosi che mi erano capitati sottomano.. Alla fine mi sono fatta coraggio perché a me un po’ piace andare controcorrente, nella buona e cattiva sorte (=P). Le stime sono state in mio favore.. E dopo aver letto qualche riga del romanzo, ho saputo che lo avrei adorato!
Mi sono piaciute in particolare le citazioni ad inizio capitolo.. Più che altro perché vengono commentate meravigliosamente da Carolin!!
Non è certo il libro che vincerà l’Oscar, beninteso.. Ma per essere un libro dichiaratamente (e volutamente!) leggero, io lo trovo assai grazioso!!! Sicuramente migliore assai rispetto a tanti altri che si trovano in giro al giorno d’oggi..!
L’intreccio non è complesso, ma è sviluppato in un modo che lo rende di certo coinvolgente e mai noioso. Carolin è una giovane donna con un quoziente intellettivo di 158 e molti talenti, ma anche molte grane da sbrigare. Suo marito Karl è appena morto lasciandola vedova e con un mucchio di soldi che fanno parte di un’eredità su cui la famiglia dell’uomo vuole assolutamente mettere le mani. Si dà il caso, infatti, che il defunto sia il padre di Leo, l’ex-fidanzato di Carolin, e i suoi parenti non la vedono certo di buon occhio e hanno sempre condannato lei e Karl per la loro condotta inaccettabile e poco riguardosa nei confronti della loro famiglia. Ora che suo marito se ne è andato improvvisamente, Carolin si troverà a dover sbrigare molte faccende lasciate in sospeso, dovrà fare i conti con il suo passato, riscoprire la bellezza del presente e cercare di guardare ad un futuro sereno senza la sua metà, ma soprattutto dovrà affrontare il dolore per la perdita dell’unica persona che l’aveva accettata davvero così com’era.
Carolin ha appena 26 anni ed è già vedova, suo marito Karl è morto da appena sei mesi, lasciandola nel dolore e nella tristezza più totale, tanto che la sorella le consiglia costringe di andare da un’analista. Carolin ripercorre così l’incontro con il marito. Lei una donna fuori dal comune, con un Q.I. altissimo e una capacità d’apprendimento straordinaria, ha sempre avuto problemi a relazionarsi con gli altri, specie con futuri compagni, che in genere, spaventati da una donna più intelligente di loro, se la davano gambe. Quindi quando conosce Leo decide di nasconderle tutto, ma le bugie hanno le gambe corte si sa. Cosa che capirà appena incontrerà Karl, il padre di Leo.
La trama è piuttosto semplice, se vogliamo: Carolin, ex bambina (ora donna!) prodigio con un Q.I. di 158 si ritrova vedova a soli 26 anni.. Pronta a combattere con i parenti serpenti di suo marito per l’eredità e con la sua depressione da neo-vedova e soprattutto da genia incompresa.
Mi è piaciuto moltissimo che venga raccontato in parallelo il passato e il presente: sono intrecciati in un connubio perfetto, quando serve un’informazione del passato perché Carolin è arrivata a parlare di una qualche conseguenza di ciò che è avvenuto, ecco che si ritorna indietro nel tempo per ricostruire il tassello mancante!
Mi è piaciuto molto anche il fatto che la trama sia piuttosto semplice, forse quasi ‘banale’ se vogliamo e non forzata, cosa che permette di dare spazio a tante altre cose! ^^
Nonostante il tema di fondo abbastanza triste, questo libro si legge sorridendo perché la Gier è riuscita creare personaggi straordinari che conquistano immediatamente la simpatia del lettore. Carolin è una protagonista caratterizzata davvero molto bene e che abbiamo la possibilità di conoscere a tutto tondo. Difetti e pregi si intrecciano nella sua personalità dando vita ad un personaggio unico e sarcastico, fragile e forte, ma anche molto divertente; le sue stranezze, infatti, la rendono un vero spasso e più volte sono stata tentata di entrare nel libro e stringerle la mano per i suoi pensieri irriverenti e ironici, spontanei e comuni a tutti noi, altre volte, invece, avrei voluto spronarla a farsi valere di più, soprattutto di fronte a Leo e alle sue sorelle, che reputo assolutamente insopportabili e presuntuosi. Personaggi degni di nota sono Mimi, la sorella di Carolin, una donna forte e grintosa che cerca di aiutarla in tutti i modi a superare questo momento orrendo, ma anche il cognato Ronnie, che è adorabile e dal cuore d’oro. Una menzione d’onore va fatta alla signora Karthaus-Kürten, la psicologa dove si reca Carolin, perché è davvero uno dei personaggi meglio riusciti: idiota e incompetente, è lei ad aver bisogno di uno psichiatra! Con questa caratterizzazione la Gier si è conquistata tutta la mia simpatia perché i colloqui durante la terapia sono davvero comici, ma anche il mio odio perché quella donna è davvero insopportabile.
Carolin la nostra protagonista è quella che conosciamo meglio, grazie al diario che tiene su prescrizione della sua terapeuta, la dottoressa meglio nota come” un bel po’ di k” non le ricordo tutte ne sono in grado di riscriverne il nome. Carolin è un intelligenza fuori dal comune ed è anche dotata di un’ ironia pungente, e anche se gli altri personaggi sono per lo più macchiette, ho trovato comunque questo piccolo mondo tutto a colori.
I personaggi della Gier sono semplicemente stupendi. Favolosi. Meravigliosi. E via discorrendo. Ok, mi sono innamorata di tutti loro eheheh! :D
Carolin è un mito; non ho trovato la stronza odiosa e spocchiosa che molti descrivono nelle loro recensioni, tutt’altro! Forse perché mi identifico moltissimo in lei (no, non so assolutamente suonare il clavicembalo né far di conto come lei.. Anzi, diciamo che, in tutta onestà, la matematica è mia nemica giurata xD).. L’ho trovata formidabile! Semplicemente adoro le sue risposte acide e pungenti, la sua ironia incompresa.. Io la vorrei davvero come amica!
Nella storia più spesso che no si trova in una condizione di infelicità, depressione, frustrazione.. ma nonostante ciò, è un personaggio che mi ha trasmesso un grande senso di positività.. :-))
Mi è piaciuto molto il legame con la sorella, Mimi, che è una persona buona, dolce e meravigliosa.. Mi ha intenerito il modo in cui si prende cura della sorella!! ^^ Davvero un bellissimo rapporto, il loro!
Anche suo marito è un personaggio che merita: come lo descriverebbe Carolin, “Un idiota, ma un idiota che vuole il mio bene”.. E’ il tipico pacioccone, buono e privo di qualsiasi ombra di cattiveria.. Aaaaw, che tenerezza mi ha fatto quando Carolin descrive la routine mattutina della colazione!!
Karl, il marito di Carolin poi.. Solitamente sono abbastanza ‘impressionabile’ dalle relazioni in cui gli sposi/amanti/fidanzati hanno tanti anni di differenza.. Sono ancora nella fase: “Yuk!! 26 e 50 anni! Potrebbe essere suo padre!” (Sì, sono una bigottona inside xD), ma stranamente questa volta la cosa non mi ha scandalizzato come mio solito, anzi! Sono riuscita solo a vedere il lato interessante di Karl.. Carolin ce lo descrive come Crocodile Dundee, un uomo moderno, professore universitario, con tanto tanto taaaaanto fascino! La coppia Carolin – Karl, seppur presente solo tramite le rievocazioni di Carolin dopo la morte di Karl, mi è piaciuta tantissimo!!
Carini e teneri anche le amiche di Mimi al negozio di scarpe con i loro figlioletti.. compaiono poco, ma quando ci sono, sono carinissimi!!
Tralaltro gli “antagonisti”, se così vogliamo chiamarli, sono caratterizzati in modo tale che ti verrebbe voglia di dargli un paio di schiaffi ciascuno… :D
Il romanzo è scritto in un modo così appassionante che scivola via senza il tempo di accorgersene e la lettura è priva di peso, leggerissima come una piuma. L’ho divorato ed è stato il libro giusto al momento giusto; avevo proprio bisogno di un romanzo frizzante e piacevole, senza scadere nella banalità o nella superficialità, e me lo sono gustato come fosse un dolce pieno di calorie da poter mangiare solo perché è festa. La penna della Gier si mantiene sempre ironica e il ritmo degli eventi è ben calcolato, alternandosi tra presente e passato, ma focalizzando l’attenzione in particolare sul processo di ripresa di Carolin. All’interno dei capitoli, che presentano tutti una citazione diversa come incipit, si trovano anche molte riflessioni serie, ma questo non smorza la freschezza della trama, la rende ancora più gradevole. Una delle frasi che mi è rimasta più impressa all’interno del libro è qualcosa che era solito dire Karl e che penso racchiuda il senso profondo di molte cose: “Colombo dovette sognare le Indie per scoprire l’America”. Una grande verità, no?
Se siete alla ricerca di un romanzo ben scritto e scorrevole, se volete una lettura in grado di tenervi compagnia senza affaticarvi ma che mantenga comunque un livello di narrazione serio, fiondatevi su questo romance e resterete soddisfatti!
Insomma anche essere super-intelligenti non è certo cosa facile.
Probabilmente la storia non è da oscar, la si potrebbe definire “nulla di che” e, se devo dirla tutta, è anni luce lontana dal mio genere. Presa da sola, è una storia dal gusto dolce amaro, di una giovane donna che affronta il lutto e il dolore e che piano piano torna alla vita. Quello che rende questo libro bello è lo stile dell’autrice. Infatti in tuto è condito da una verve e da un ironia che te lo fa amare.
E sì, ridere fa bene al cuore, e la penna della Gier è davvero divertente.
Ho amato moltissimo le massime che si trovavano al’inizio di ogni capitolo, tanto che con questo libro sono diventata sottolineatrice compulsiva..le avrei segnate tutte …
La massima che deciso di fare mia è:state lontano dagli idioti…ma se c’è stato un momento in cui mi sono quasi strozzata dal ridere è stato quando ha nominato il coniglio scnuff..
scnuff oh-dio-*lacrime dal ridere* scusate.
La Gier, dopo averci viziato con la sua scrittura frizzante e intelligente nella trilogia delle Gemme, ci regala un’altra prova di grandiosa scrittura.. Al di là che il romanzo è piuttosto breve, è scritto in modo così scorrevole e intrigante che una volta iniziato lo terminerete in un battito di ciglia (parola di studentessa stressata con esame alle porte xD) godendovi ogni pagina..!
La Gier ha un’ironia davvero formidabile: alcune trovate, alcune uscite di Carolin.. Mi hanno fatto ridere come una demente!
*citazioni*
«Sii semplicemente te stessa» è stato il principio guida della mia
infanzia. Mia madre me lo ripeteva sempre quando mi lamentavo di non avere
amici. «Sii te stessa e tutti ti ameranno per quello che sei.» be’ che dire? Non
è affatto vero.
«ho una collana di perle» dissi estraendola dalla borsa in preda alla vergogna.
«Ma è stupenda!»Corinne me l’allacciò,e per tre secondi provai quasi un senso
di amicizia nei suoi confronti. «molto meglio» disse Corinne nel guardarmi. «Così
non si nota più il seno piatto» Il senso di amicizia sparì per sempre.
A suo tempo papà aveva “strapazzato” anche Oliver Henselmeier. Lo aveva
fissato amichevolmente attraverso le lenti tonde dei suoi occhiali e gli aveva
detto:« giovanotto, il suo però non certo un bel modo di fare» Bah!
Probabilmente ancora oggi Oliver se lo sognava di notte.
E nel preciso istante in cui, presa da questi pensieri, accecata dalle
lacrime e sull’orlo di una crisi di nervi, per poco non cadevo a terra bocconi
calpestai una merda. Smisi di piangere e passai alla imprecazioni. Perché in
tutta la mia miseria, di colpo mi fu chiaro che la pazza non ero io, ma che era
la vita ad avere urgente bisogno di farsi curare.
~*~
Un saluto da noi tre! Alla prossima ;-)