Magazine Cultura
Eravamo presenti all'annuncio ma non abbiamo capito se e quanto danaro pubblico sarebbe stato messo a disposizione dell'iniziativa. A dire il vero ci è sembrata un'idea somigliante al primo nostro Ottobre, Piovono libri, divenuto poi Il Maggio dei libri. Cambiano i mesi ma non la sostanza. Da noi nessun stanziamento, nessuna legge o decreto, vedremo se la festa francese porterà a nuove politiche. Il Centro Nazionale del Libro Francese fa un buon lavoro: è presente alle fiere internazionali e dialoga con i paesi che fanno circolare libri francesi. Per esperienza diretta possiamo dire che si tratta di un organismo efficiente. La libreria Giannino Stoppani è diventata fiduciaria in questa ultima primavera. Le modalità per diventarlo sono molto chiare, i requisiti esplicitati con raziocinio e pertinenza, i tempi decisionali rapidi. Alla dimostrazione di libri acquistati dagli editori francesi (non solo di alcuni ma in media non superando il 25% per editore) il Centro riconosce il ruolo di libreria speciale e mette a disposizione fondi.
Presentata al Salone di Montreuil, la Festa del Libro per ragazzi mobiliterà, librerie, biblioteche, spiagge, case di vacanza, campeggi, alberghi, piazze di grande città e di piccoli centri.
Anche le iniziative come incontri con Autori, mostre e convegni vengono riconosciute. Il nostrano Centro per il Libro, diretto da un libraio, sembra essere ritornato a porre l'attenzione al mese di ottobre e ha rivolto il suo interesse verso il mondo della scuola con il progetto Libriamoci. Come libraie per ragazzi abbiamo sempre guardato alla Francia come un modello, atteso che anche dai noi si ragionasse di lettura nel curriculum scolastico e che si promuovessero le biblioteche scolastiche, che le librerie indipendenti si riunissero in associazione riconosciuta come interlocutore importante sia dallo Stato che dagli editori.
Con fatica abbiamo dato gambe per camminare alla nostra Alir, abbiamo dato vita a festival importanti, fondato una scuola per i librai, e ci sentiamo pronte a fare la nostra parte come interlocutori di nuove politiche. (Ad esempio potremmo suggerire alla renziana Buona Scuola di prendere in esame anche l'assunzione di qualche bibliotecario scolastico). Ora vedremo cosa succederà a luglio in Francia, poi ragioneremo se anche qui, ci metteremo a lavorare sulle spiagge, sotto le tende dei campeggi, armati di una pila, per portare la lettura al centro del nostro risveglio e rinascita culturale.