E’ festa oggi ma alle sei sono già sveglia: sono i fantasmi della notte che ancora non mi lasciano stare.
Ho un appuntamento alle 8 che durerà solo pochi minuti. decido quindi che oggi sarà il lunedi giusto per andare a correre.
Scelgo la mia power song e carico l’ipod
TURBONEGRO perchè ho voglia di sentire urlare qualcuno come se potessi farlo io.
Sono le 8,20 e sono già sul lungo fiume pronta a partire: il clima è perfetto con il sole pallido ancora nascosto dietro nuvole indecise. 5 minuti di riscaldamento ascoltando Gomez – Very strange è perfetto per battere il tempo dei passi sul selciato.
Rido a denti stretti, “cazzo troppo birre” penso mentre il fiato si fa corto in una morsa e i due prendono il largo, leggeri davanti a me.
Mi incazzo. è ora darci dentro: ALL MY FRIEND ARE DEATH
ho tre minuti per essere me stessa. ma mentre sputo i polmoni calata nel ruolo di quella che corre arrabbiata contro il mondo, mi rendo conto che non devo andare da nessuna parte. dove stai andando? dove stai riponendo la tua energia?
non è correre la soluzione, è fermarsi.
Partecipai qualche tempo fa in Laos ad una sessione di walking meditation: meditare concentrandosi sul proprio passo per sentirlo, capirlo e viverlo.
Senza rendermene conto, lo sto già facendo: spengo la musica, chiudo gli occhi, cammino. l e n t a m e n t e. u n p a s s o c h e d u r a t u t t o i l t e m p o c h e c i v u o l e .
Finalmente lo vedo: l’argine è un posto bellissimo: la strada bassa è meno battuta, corre vicino all’acqua che scorre potente. I raggi filtrano tra i rami di grossi tronchi che lasciamo intravedere giochi di polvere e pollini.
Non ho coscienza del mio peso, non so se ho terminato il mio passo: sono immersa nel profumo dei tigli mentre provo a cercare nella memoria se esiste un olio essenziale con questo aroma. Penso a Bach – il compositore tedesco non quello dei fiori – e sento suonarmi in testa il Preludio.
questa è pace e sono felice.
mi sono distratta. Richiamo i cani. E’ ora di tornare.
- – - – Nota. Il cardio-frequenzimetro quasi non ha rilevato la mia attività, eppure è stata talmente intensa da doverla raccontare.