Buongiorno gitani!
La meraviglia di tornare alle consuetudini: il trasloco è quasi ultimato e finalmente abbiamo quasi tutto…mentre vi sto scrivendo stanno ultimando la messa in posa delle inferriate e nello studio del gitano stanno spazzando via quintali di polvere accumulate dagli ultimi lavori di muratura. Ma ci siamo: oggi pomeriggio arriverà la cucina e finalmente torneremo a cucinare.
Settimana scorsa abbiamo avuto la riunione definitiva con il nostro Umberto: entro fine mese il nuovo blog sarà online con una grafica che a mio avviso rispecchia molto di più ciò che siamo e la direzione che stiamo prendendo.
Ammetto di aver avuto attimi di sbandamento e paura: cosa facciamo?da che parte guardare?Riusciremo a lasciare ai nostri bimbi qualcosa di importante da portare avanti?
Eh si perché Gipsy per noi – per me e il mio gitano che è diventato a tutti gli effetti socio di questa avventura – è il futuro, in cui investire per garantire ai nostri figli che verranno una vita come meglio credono. Per cui capitemi: ero agitata per tutte le aspettative che questo sogno ha riversato in me.
Ma adesso, back on track: i nostril nuovi sogni si stanno traducendo in realtà e il bello è che voi ne fate parte al 100%. Supper club, MeetGipsy, il magazine, nuove ricette, e infine lo streaming video, per sentirci parte delle vostre vite, in maniera più diretta.
Questo weekend è stato all’insegna del riposo: dopo mesi di viaggi, ci siamo goduti Milano. Mercatino dei navigli, parrucchiere e cene in famiglia. Riposini domenicali abbracciati sul divano – per chi di voi si unirà alle nostre supper club capirà quando dico che scrostarmi da questo mega divano è un’impresa…la comodità in assoluto – La ricetta della felicità insomma.
Mi piace parlare di famiglia: in questi giorni tante le polemiche, tante le frasi lette e scritte da più fronti e su più canali.
La famiglia per me è il luogo di incontro di anime che si scelgono ogni giorno, decidendo di stare insieme per affrontare il futuro e il qui ed ora. Non sono solo i vincoli di sangue così come non può essere solamente circonciso a un mero esercizio di prosa che vuole “tradizionale” ciò che non è più ascrivibile come tale.
Per voi cos’è tradizionale?Per me tradizionale sono persone che si rispettano e si amano al di sopra di ogni difficoltà, gioia, successo o insuccesso. Per me la tradizione è la vera rivoluzione.
E non parlo di uomo e donna. O di donna e donna. E nemmeno di uomo e uomo. Parlo di emozioni che legano anime che si rincontrano in ogni vita che si vive, in un percorso millenario di fiducia e miglioramento.
Di base è ciò che ci lega: le emozioni formano famiglie e fanno vincere le guerre, laddove si combatte solo per amore.
Quindi smettiamola di dire o giudicare chi può o non può costituire una famiglia.
Famiglia è l’emozione che lega le anime. Punto.
Di sterile rimane solo la polemica. e le polemiche sono solo inutili.
Eccoci con i nostri GipsyTips per la settimana – lo so, vi erano mancati
*Cappucci alla mandorla ed al latte di cocco. I miei preferiti. Li adoro. Non c’è molto da aggiungere. Ed infatti ogni nostra colazione su Instagram ritraggono queste delizie. Mi chiedete come fare: molto semplice. Come latte di mandorla noi compriamo spesso Condorelli oppure il latte di mandorla bio della Carrefour. Per il latte di cocco trovo delizioso quello di Alpro. Abbiamo investito in un cappuccinatore della Nespresso e semplicemente al mattino azioniamo questo piccolo pulsante rosso che ci apre le porte del paradiso.
*gipsy ricetta: riso e latte alla vaniglia. Lo adoro, ne mangerei a badilate. E per la colazione è semplicemente perfetto. Facilissimo a fare e anche ottimo come dolce. L’ingrediente fondamentale è il riso: 330 gr di riso carnaroli e 90 gr di zucchero. 1 bacca di vaniglia e 1 litro di latte {mandorla, cocco, soia…come più vi piace }. Il procedimento è più facile a farsi che a scriverlo: scaldate il latte in una pentola a fuoco medio , e incidete una bacca di vaniglia prendendo i semini con la punta del coltello. Anche la vaniglia in polvere va benissimo: in questo caso rute/ tre cucchiai. Gratuggiate la scorza del limone e aggiungetela al latte insieme alla vaniglia. Aggiungete quindi lo zucchero. Mescolate bene. Portate il latte a bollore e poi aggiungete il riso e cuocete sempre a fuoco dolce. Lasciate sul fuoco per 30 minuti e se dovesse asciugarsi troppo aggiungete altro latte caldo. Alla fine della preparazione il risolatte avrà una consistenza tipo crema . Fate raffreddare in frigorifero per circa 30 minuti.
* Cavolo nero in insalata: lo avete mai provato crudo?E’ ottimo e croccante e soprattutto fa molto bene al nostro organismo. Aggiungete germogli, lamponi e mirtilli, brie e semi di canapa e avete il pranzo perfetto e veloce. Noi abbiamo condito con salsa di soia e coriandolo.
*Non so voi ma io sono totalmente dipendente da burrocacao e lucidalabbra. Ne ho trovati di meravigliosi da Sephora con Le Couvent des Minimes, al profumo di marshmellows…cioè tipo che continuo a spalmarli sulle labbra in maniera ossessiva. Non so se avete presente il mood.
*Sapete quanto amo le colazioni e sapete quanto sia fondamentale la tazza nella quale vengono distillati tè caldi e soprattutto…caffè!Mi hanno regalato queste tazze con aforismi. Una specie di calendario filosofico mattutino. Amore al proemio sorso potrebbe essere lo slogan.
*Hai detto parrucchiere?Si ma io ogni volta che entro ne sono terrorizzata. Chi mi ha tagliato troppo. Chi mi ha fatto diventare nera corvina dopo che avevo chiesto di diventare color oro saiwa. Chi mi ha messo del viola nel colore. Insomma…un momento che dovrebbe essere un piacere si trasformava sempre in drammi alla Maria Callas. Ma da sabato le cose sono cambiate. Sì: è sicuramente sponsored by Kérastase però sapete anche che non ne parlerei se non fossi stra convinta e non la consiglierei se non fossi io la prima ad esserne entusiasta. Quindi di base: sono stata da Luciano Colombo sabato. Entrata alle 16 uscita alle 18.30. Abbiamo cominciato capendo dove volevamo arrivare come nelle migliori storie di successo. Colorazione Inoa che va anche a ristrutturare il capello. Poi sono rimasta folgorata dalle innumerevoli quantità di henné che avevano: quindi per lucidare abbiamo anche fatto un impacco di 10 minuti di henné cioccolato mischiato a quello di zenzero. Proseguito con ristrutturazione del capello con un trattamento Kérastase meraviglioso: si parte da bisogno primario – per me nutrire- e si aggiunge il secondario – per me sempre ristrutturare e nutrire. Poi spuntatina ina ina che nemmeno poi si sarebbe dovuto pulire per terra il capello tagliato, e infine piega. Sono molto soddisfatta. Non solo per il colore ma anche per la qualità che sento arrotolandomi le ciocche tra le dita da brava tricotillomaniaca. Insomma: mi piace. E piace anche al mio gitano. High five! Qui le prove di selfie che nel frattempo ho condiviso…sono pessima lo so, ma non ho idea di che facce fare quando si parte con l’autoscatto…L’importante però è che si veda bene il colore…giusto?
*Borse:vorrei tanto permettermi una Prada, giuro. Di quelle classiche che ti fanno subito chic senza troppo impegno. Ma come tutti – o quasi – siamo on budget in questo periodo. Quindie ccl che trovo questa borsa di Badura: l’entusiasmo per il Made in Italy e l’amore per la materia prima si traducono in una collezione di accessori di alta gamma, dalle linee curate e dalla realizzazione rigorosamente artigianale. Mi piace. In rosa. E a voi?
* Arriva San Valentino e cosa c’è di meglio di festeggiare con uno champagne tutto rosa?Anche in versione mignon per picnic invernali inaspettati.
* L’ho sempre detto che amo il Nord Europa. Fa freddo si, ma la natura lì è meravigliosa per non parlare della straordinaria capacità di creare iniziative di design, moda e lifestyle che i nostri amici nordici hanno. E il Natale poi…come lo festeggiano loro…uao. Adesso succede che la Svezia lancia Sharewear, una collezione di moda che non si compra. Ovvero: nel mondo, ogni anno, si gettano un milione di tonnellate di indumenti. Invece di buttare i vestiti che non usi più, potresti dare a qualcun altro la possibilità di innamorarsene. Con l’obiettivo di promuovere uno stile alla moda più sostenibile, la Svezia lancia ShareWear, una collezione di capi svedesi di tendenza disponibili per essere condivisi, che possono essere presi in prestito gratuitamente ad una sola condizione: dovrai ricondividerli. A me questa iniziativa garba molto, come direbbero in Toscana. La collezione ShareWear è il frutto della collaborazione tra gli stilisti svedesi di maggior spicco, che hanno voluto rendere il ready-to-share il nuovo ready-to-wear. I capi sono firmati da alcuni dei più famosi nomi della moda svedese, come Filippa K, Hope, House of Dagmar, Nikolaj d’Étoiles, Uniforms for the Dedicated, Weekday e Whyred. La collezione ShareWear verrà caricata su Instagram e il primo utente che commenterà la foto di un capo avrà il diritto di prenderlo in prestito per una settimana. Alla fine della settimana, l’utente caricherà di nuovo la foto del capo su Instagram perché possa essere di nuovo condiviso, e la prima persona che lascerà un commento otterrà il capo in prestito per la settimana seguente. Gli utenti sono inoltre incoraggiati a contribuire alla collezione ShareWear ed a unirsi al movimento condividendo i propri vestiti utilizzando l’hashtag #sharewear. A seguito del lancio su Instagram, la collezione ShareWear sarà disponibile in uno showroom digitale nel sito Sharewear.se. Qui, gli amanti della moda potranno trovare più informazioni e caricare nuovi capi, aggiungendoli alla collezione ShareWear. È possibile sapere in qualsiasi momento dove si trova il capo che ti interessa e quando sarà nuovamente disponibile grazie alle informazioni pubblicate su Instagram dall’utente che ne è momentaneamente in possesso. Info: sharewear.se
E la prima testimonial è la nostra adorata Filippa. <3