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Un luogo normale, o forse non troppo

Creato il 09 giugno 2012 da Hermes
Ci avete mai pensato? La moda è un po' come la politica: divide le opinioni, la odiano (quasi) tutti, tranne chi ci lavora, è un carrozzone che, in fondo, gira (quasi) solo intorno ai soldi e quando si comincia a parlare di lei non si discute d'altro. Da quest'ultima considerazione è nato il mio pensiero della settimana: "ma questo non doveva anche essere un blog di viaggi?" Taratatam, taratataam (5a di Beethoven in sottofondo).
Così ora vi dovrete sorbire le mie (brutte) foto di quando l'anno scorso sono stato in Galizia, nord della Spagna, per una sorta di scambio culturale.
Mia madre era tutta contenta: "Pensa che fico (sì, lei è giovane dentro e dice addirittura "fico"), andrai al mare dove vanno tutti i Madrileni, deve essere spettacolare!" 100% italiana. 100% esterofila.
Invece, cara mamma, grossa delusione: la Galizia è come Fregene (località vicino Roma molto frequentata, ndb): ci vanno tutti, ma non sono le Seychelles.
Certo, sottolineo che parlo con una visione limitata, senza essere stato scarrozzato a spiagge fantastiche o in luoghi di grande interesse culturale, se non per Santiago de Compostela e un fantastico arcipelago.
In Galizia si mangia molto pesce. Io amo il pesce!
Loro dicono che sia il migliore del mondo. Io l'ho trovato normale, anche se ho fatto delle scorpacciate di cannolicchi.... da segnalare anche le perceves, buffissimi crostacei dalla forma di chela, che si trovano solo sull'atlantico. Il sapore è normale, ma sono da provare per quanto sono buffi. Anche i pimientos de Padròn, strani peperoncini normali (anzi, delicati) che si mangiano finchè non se ne trova uno iperpiccante, sono divinità locali.
Comunque niente potrà mai battere un piatto di pasta allo scoglio con un po' di pomodorini. Mmm...
Ps.: Non contraddicete mai gli spagnoli. La frase qua sopra resti in Italia! Sono tremendamente nazionalisti. E se ne troverete uno non nazionalista, vi cucinerà la pasta. E a quel punto sarà la sofferenza.
Pps.: Io parlo per esperienza personale, quindi limitata. Anzi, leggendo ora su wikipedia mi si svela una cucina gallega di cui non sapevo niente: torte, zuppe... quindi non prendetemi per un vangelo.
Un luogo normale, o forse non troppo
Un luogo normale, o forse non troppoQuesta è Santiago. Qui vedete la mega-incensiera volante seminare il panico sui fedeli (ok, non è vero, ma io ero terrorizzato dall'idea che cadesse). Le foto non sono niente di che, sia per la mia attrezzatura sia per la mancanza di luce. Il tempo effettivamente si poteva a stento definire primaverile (è una delle città europee più piovose). Santiago è caratterizzata da questa enorme cattedrale, e moltissimi negozi turistici. In compenso molte pasticcerie hanno i loro commessi che fanno degustare i loro prodotti in strada. Senza essere neanche troppo pressanti per comprare. Se le trovate assaggiate le Pedras de Santiago, cioccolatini con dentro mandorle, croccanti e dalla forma irregolare, o la Tarta de Santiago, con sopra la croce di San Giacomo disegnata dallo zucchero a velo. Una curiosità: Santiago de Compostela significa "San Giacomo del campo di Compostella", cioè del "campo della stella". La leggenda vuole che nell'813 l'eremita Payo fu attirato da delle luci come delle stelle al bosco del Libredòn. Lì il vescovo Teodomiro, insospettito, scoprì una tomba, in cui si trovavano tre corpi. Uno era decapitato (come San Giacomo) e recava la scritta "Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomè". E pare che il cammino delle stelle, cioè un altro nome del pellegrinaggio di Santiago, sia segnato dalla via Lattea. Capite perchè "Compostella". Altra simpatica cosa: un simbolo dei pellegrini di San Giacomo è il guscio di conchiglia. Ma non una qualsiasi. Quella che viene mangiata con il nome di Saint Jacques, lo stesso nome che ha la torre parigina da cui parte una delle vie del pellegrinaggio. Nome che significa proprio San Giacomo. 
Un luogo normale, o forse non troppo
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Un luogo normale, o forse non troppo
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Un luogo normale, o forse non troppoOmnia munda mundis...
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Un luogo normale, o forse non troppo
Un luogo normale, o forse non troppo
Un luogo normale, o forse non troppobimbo scocciato...
Queste che arrivano ora, invece, sono le isole Cies, isole protette e orgoglio Galiziano: nel 2007 il Guardian ha classificato la loro spiaggia principale, playa de Rodas, come la più bella del mondo. Beh, non so se sia la più bella, ma di sicuro è difficile trovarle avversari. Acqua cristallina, natura, dune, pochissime persone... solo non ho visto pesci. Saranno i 16 gradi di temperatura dell'oceano?L'unico mare che ho visto così bello, ma con decisamente più fauna, è, vi do una chicca, quello dell'Isola di Montecristo, arcipelago Toscano (sì, proprio quella di Dumas e del conte). Entrarci è complicato (serve un permesso scritto e non ci si arriva con traghetti o simili), ma andatela a vedere, se potete. 
Un luogo normale, o forse non troppo
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