Un Marketing Manager a Shanghai

Creato il 09 maggio 2011 da Fugadeitalenti

Sono stati i menefreghismi e la sostanziale mancanza di supporto e rispetto nei miei confronti, che mi hanno spinto ad andarmene. L’Italia deve imparare a valorizzare le proprie risorse intellettuali. Che senso ha avere tutti questi talenti, se poi le doti e le capacità eccezionali di queste persone vengono sfruttate da aziende e ricerca universitaria negli altri Paesi?

Amara considerazione quella di Matias Lorieri, 30 anni, Marketing Manager per un’azienda cinese attiva nel settore immobiliare e alberghiero. Amara, perché Matias ha lasciato per ben due volte l’Italia. La prima, ancora piccolo, al seguito dei suoi genitori. In Germania svolge i suoi studi. Ma al ritorno nel Belpaese trova ad attenderlo la prima -negativa- sorpresa: il Provveditorato decide di sottostimare il ciclo di insegnamento compiuto all’estero, facendolo ripartire con una “penalizzazione” di due anni. “Fu letteralmente un calcio in faccia per me“, ricorda ora Matias.

Lui non si perde d’animo, però: si diploma e si laurea in Economia in Italia, sperimentando però ancora una volta sulla propria pelle un’altra chiusura -tutta italiana- verso i giovani del Belpaese: per la tesi prepara infatti un lavoro sulla strategia di marketing dell’Ente italiano del turismo. Offre consulenza gratuita, cercando contatti per portare a termine il suo lavoro: nessuna risposta…

A questo punto Matias opta nuovamente per l’espatrio. Questa volta volontario. Si trasferisce in Gran Bretagna, dove si iscrive a una laurea magistrale. Ancor prima di completarla viene assunto da una delle più importanti multinazionali americane: “a Londra ricevevo in media 3-4 chiamate a settimana dai recruiters, mentre i CV che inviavo in Italia non ottenevano alcuna risposta…“, ricorda ora Matias con amarezza.

La crisi però colpisce anche lui: una ristrutturazione interna lo lascia senza lavoro. A quel punto coglie l’opportunità. Viene a sapere di una posizione aperta in Cina: invia un curriulum, e in meno di 24 ore riceve la chiamata per un primo colloquio. “La Cina è un Paese dalla qualità della vita molto elevata. Mi trovo molto bene e vorrei stabilirmi qui. Le opportunità ci sono, a differenza dell’Italia“, annota Matias.

Ospite della trasmissione è Stefania Welke, un’esperienza come Marketing Manager in Cina: prima emigrata col marito, poi rientrata in Italia per seguire il mercato europeo su incarico di un’azienda dell’Estremo Oriente. Ed ora nuovamente in procinto di ripartire verso Est, per seguire una propria scommessa imprenditoriale.

Nella rubrica “Spazio Emigranti” proseguiamo la nostra inchiesta sui programmi regionali che favoriscono gli interscambi con l’estero, con lo scopo di evitare la “fuga dei talenti”: oggi facciamo tappa in Valle D’Aosta. Unica regione italiana a far parte di un programma di interscambio interregionale su scala continentale. Ce ne parla Michele Monteleone, responsabile del progetto Eurodyssee.

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La discussione di questa settimana: Europa o Cina per il vostro futuro lavorativo? Quale Continente offre migliori opportunità per i giovani professionisti? E l’Italia non rischia la “Serie C” nella contesa mondiale per il capitale umano?

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Alla prossima puntata: sabato 14 maggio, dalle 13.30 alle 13.55 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!



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