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un mattone. anzi, no

Creato il 11 dicembre 2012 da Martahasflowers
un mattone. anzi, no
L'ho finito di leggere ieri sera.
Sono 420 pagine scritte piccole con periodi lunghi anche 4, 5, 6, 8 pagine.
Senza mai un punto, chessò, nemmeno una virgola.
Flusso libero di pensieri.
Non esattamente una passeggiata.
E anche il titolo, Il male oscuro, promette mattonate.
Eppure.
Eppure è uno di quei libri che resteranno nella top list dei libri che mi hanno segnato.
L'ha scritto nel 1964 Giuseppe Berto, uno che era amico di Gadda, per dire, dopo dieci anni di depressione, attacchi di panico, nevrosi paralizzanti.
Ed è la storia di quella depressione, di quel panico, di quelle nevrosi.
Eppure.
Eppure è uno dei libri che più mi ha fatto ridere come raramente mi è capitato in lettura.
Dotato di un'ironia sottile, che si coglie a poco a poco, ma che poi travolge.
È anche la storia di un percorso di psicanalisi,
e dovrebbe leggerlo chiunque stia facendo un'esperienza simile o abbia voglia di farla.
È anche una piccola storia dell'Italia dagli anni Venti agli anni Sessanta,
della vita delle persone in quel periodo dove è successo di tutto,
un racconto della guerra, della povertà e pure della Dolce Vita e di quelle atmosfere lì.
Un tempo che ci sfugge via, che sembra lontanissimo, mentre è da là che veniamo.
Ma soprattutto è un libro ricco di umanità.
Dove le debolezze sono guardate con sgomento, ma anche con amore e pietà.
Dove non c'è giudizio, e mai e poi mai c'è del cinismo.
Un po' come faceva David Foster Wallace, che raccontava per lo più di gente normale,
"sfigata",
senza mai infierire.
Con amore, appunto.
E dopo questo accostamento (eresia!), abbattetemi.

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