Regia di H. Deutch. Con Mary Stuart Masterson (Watts), Eric Stoltz (Keith), Craig Sheffer (Hardy).
Quando ero ragazzina di commedie romantiche per adolescenti ne ho viste tantissime, praticamente non facevo altro anche perché, forse era l’età, forse erano la ciccetta e i brufoli, ma i miei pomeriggi li passavo così e mi divertivo un mondo. Ero diventata un’esperta nel settore, non me ne perdevo uno e li scovavo nei canali più assurdi (quelli coi nomi tipo tele Bolero e roba varia) con l’abilità e la tenacia di un cercatore di oggetti rari. Saranno gli anni sul groppone, ma quando si invecchia si vede tutto da un’altra prospettiva e a distanza di tempo le commediole che oggi popolano le tv dei ragazzi le trovo molto più banali, piatte e approssimative rispetto a quelle della mia generazione; così quando ho voglia di un tuffo nel passato attingo alla mia personale videoteca per una bella iniezione di glicemia.
Uno dei miei preferiti era un filmetto poco conosciuto in Italia che avranno passato in televisione si e no tre volte. Tratto dal racconto di David Bischoff, “Somekind of Wonderful”, targato 1987 e conosciuto da noi con il titolo alquanto improbabile di “Un meraviglioso batticuore”, il film racconta la storia Keith, un ragazzo all’ultimo anno delle superiori che si invaghisce di Amanda, la ragazza più carina della scuola. Come qualsiasi commedia adolescenziale che si rispetti lei però non sa nemmeno che esiste e si frequenta con uno studente ricco, aitante e antipaticissimo (ovviamente). Eh sì perché il nostro protagonista sebbene alquanto avvenente è un po’ un outsider: sensibile e talentuoso, amante dell’arte, vuole fare il pittore, gira su una Mini scassata e lavora a tempo perso in un’officina per pagarsi l’accademia (il padre infatti vuole che lui vada all’università e non è disposto a dargli un soldo in caso contrario). Insomma l’esatto opposto del sano e vincente ideale del maschio adolescente americano. A condividere con lui gioie e dolori di una vita scolastica tutt’altro che rosea c’è però la sua amica del cuore, la tostissima Watts, che lo sostiene e lo aiuta in tutto e per tutto. Anche lei un po’emarginata a scuola per i suoi modi da maschiaccio e la sua passione per la batteria e anche lei, come Keith, sfortunata in amore, visto che è irrimediabilmente, segretamente e profondamente innamorata di lui! Keith ovviamente, da bravo maschietto, non si è mai accorto di niente e anzi decide con il suo aiuto di partire alla conquista della bellissima e dolce Amanda. Sarà così adorabile, fantasioso e tenero nell’organizzare per la ragazza dei suoi sogni una serata speciale che lei non potrà fare a meno di rendersi conto che il suo ragazzo impomatato non è che un bietolone e che Keith fa decisamente al caso suo. Insomma tutto bene quel che finisce bene…se non fosse che alla fine il nostro eroe si rende conto che non è lei la ragazza perfetta per lui perché quella che vuole veramente è sempre stata, insospettabilmente, lì accanto a lui…
Lo so, lo so starete pensando che il film è un tripudio di cliché: lui carino, sensibile ma squattrinato che fa il filo alla più corteggiata della scuola, il ricco ragazzotto bello, bullo e stupido che avrà la sua lezione, l’amica del cuore innamorata del protagonista e infine l’inevitabile happy - end…di certo il film non brilla per originalità nella trama ma vi assicuro che è una piccola perla del genere. A fare la differenza sono prima di tutto gli attori su cui spicca una bravissima Mary Stuart Masterson (quella di “Pomodori Verdi Fritti”) alle prime armi e molto giovane ma decisamente già lanciatissima e l’intrigante Eric Stoltz protagonista di tantissimi film e telefilm di successo con il suo fascino un po’ retrò. I dialoghi sono divertenti, arguti, pieni di intelligente ironia e per nulla banali conditi da una colonna sonora davvero azzeccata in stile anni ’80 molto godibile. I personaggi secondari sono tutt’altro che delle semplici macchiette di contorno, la sorella del protagonista è davvero spassosa così come l’amico metallaro di Keith. Unica pecca, il finale un po’ affrettato che non approfondisce l’evoluzione dei sentimenti del protagonista ma che comunque non manca di farci tirare un romantico sospirone. Per essere una semplice commedia per adolescenti è un prodotto piacevole e molto carino che straconsiglio a tutte le amanti del genere e a chi a voglia di perdersi nelle tenere e ingenue atmosfere anni ’80 lontane anni luce da quelle patinatissime e banalotte di molti prodotti moderni. Ah l’età che avanza…..
Questa è la scena in cui Watts si offre di aiutare Keith ad allenarsi con i baci in vista del fatidico appuntamento del ragazzo...quando si dice che si farebbe tutto in nome dell'amicizia....
Vale77