Giulio Tremonti, ex-ministro dell’economia del passato governo Berlusconi, annuncia la nascita del suo movimento ossia “Lista, lavoro e libertà” o come dice il simbolo del partito “3L”.
Tremonti dice di rivolgersi all’area socialista e a quella cattolica del nostro paese: egli aggiunge anche che Monti non ha salvato l’Italia e che con Berlusconi sarebbe andata ancora peggio. In una intervista pubblicata sul Corriere della Sera Tremonti dice queste cose e altre ancora: per esempio egli condanna le tante tasse del governo Monti come condanna anche la speculazione finanziaria internazionale. Tremonti propone anche un referendum sull’Europa e attacca come altri i costi esorbitanti della politica. Egli aggiunge anche di voler puntare sui giovani come anche di voler candidare molti di loro nella sua nascente formazione politica.
Il partito nascente di Giulio Tremonti si aggiunge alla “galassia” di partiti e movimenti che stanno nascendo già da tempo e che si presenteranno alle prossime elezioni politiche: una galassia di partiti e movimenti che forse sta spingendo “i vecchi partiti”, quelli che sostengono il governo Monti per intenderci, a non cambiare di molto la legge elettorale. Infatti una legge elettorale più in senso proporzionale e meno in senso maggioritario con tutta la frammentazione presente che sembra aumentare sempre più sarebbe molto pericolosa perchè porterebbe sicuramente ad una situazione di instabilità politica. Quindi saranno fondamentali sia il premio di maggioranza, tema di grande discussione ultimamente, infatti non si sa se attibuirlo alla coalizione o al partito e la percentuale di sbarramento per l’ingresso in parlamento, regola che diminuisce la frammentazione politica.
Il partito di Tremonti aumenta ancora di più la “confusione” già presente nella politica italiana: dopo il “crollo” del bipolarismo infatti lo “spezzettamento” del consenso elettorale si fa sempre più evidente e mai come adesso per molti politici c’è bisogno di “unire” e non di continuare a creare divisioni e separazioni.
La situazione politica italiana così come si presenta oltre a sembrare un “mercato” in cui “parlano” e “urlano” tanti “capipopolo” potrebbe anche rappresentare un ottimo “laboratorio” di idee e di proposte politiche, economiche e sociali da esportare anche al di fuori dell’Italia.