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Un mese sulla Virtual Console - Settembre 2014 - Rubrica

Creato il 14 ottobre 2014 da Intrattenimento

Come si cacciavano i vampiri a fine anni '80?

Tutti e cinque i giochi pubblicati lo scorso settembre sono degni di attenzione, per motivi diversi tra loro. Castlevania III, molto semplicemente, è un classico che chiunque, amante di vampiri, avventura o azione, dovrebbe conoscere. Gli altri, vuoi per la rarità del prodotto, vuoi per l'inedita uscita europea, potrebbero interessare agli appassionati dei rispettivi generi di appartenenza. Per i seguaci della famiglia Belmont abbiano altre liete notizie, visto che in questi primi giorni di ottobre stanno arrivando, sul catalogo americano, altri due Castlevania: Dracula X per Super Nintendo e Circle of the Moon per Game Boy Advance. Si presume che giungeranno presto anche in quello europeo. In ogni caso, come al solito, è troppo poco. Perché il servizio nel suo complesso stenta a ingranare, ed è vittima di una politica poco chiara da parte dei vertici aziendali, probabilmente in disaccordo tra l'altro. Non si spiegherebbe altrimenti perché Reggie, ormai anni fa, abbia dichiarato di volere il GameCube su Virtual Console... quando allo stato attuale, a due anni dal lancio del Wii U, non c'è nemmeno un titolo per Nintendo 64. Pur proponendo in generale degli ottimi giochi da scaricare (a un prezzo discutibile) le uscite fin dall'inizio del servizio, tra l'altro non concomitante a quello della console, sono gestite in modo caotico e irregolare. Speriamo che Nintendo faccia chiarezza al più presto, sia sulle garanzie concesse dall'account sia sul futuro della Virtual Console.

twittalo! Il figlio bastardo di Dracula, Alucard, debutta su Virtual Console; vampiri a parte, dite? Poco altro...

Castlevania III: Dracula's Curse (NES)

Il terzo Castlevania per NES è un gioco splendido, da alcuni addirittura considerato il migliore della saga. Sicuramente è il più riuscito tra quelli per l'8-bit Nintendo, pur non vantando la mappa unificata che, soltanto pochi anni dopo, sarebbe divenuta una delle caratteristiche distintive della serie - tanto quanto frusta e vampiri in effetti. In quanto a sezioni platform ed action invece Castlevania III non ha da invidiare niente a nessuno: controlli e ritmo sono eccezionali.

Un mese sulla Virtual Console - Settembre 2014
Ad irrobustire gli ingranaggi ereditati dal capostipite ci pensano tre nuovi personaggi secondari, da alternare come "accompagnatori" del protagonista Trevor Belmont. Tra questi fa il suo ingresso sulle scene il celebre figlio bastardo di Dracula, Alucard, qui già dotato di trasformazione in pipistrello. Il level design è impeccabile, e a incentivare la caccia al Conte ci pensano i tanti sentieri alternativi: al termine di ogni stage c'è un bivio, quindi non si può arrivare al boss finale attraversando ogni livello di gioco. Solo rivivendo più volte l'avventura si gode del castello - ed aree circostanti - nella sua pienezza. La grafica, considerando la console che la gestisce, è debordante... soprattutto la ricchezza dei cromatismi. Se possibile, come al solito nei vecchi Castlevania, la colonna sonora è ancora meglio. Un classico.
Voto: 8,5/10
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Gargoyle's Quest II: The Demon Darkness (NES)

Come altri bei giochi per NES, anche questo è ricordato da pochi: sia perché la serie poi è stata abbandonata, sia perché è uscito relativamente tardi, quando la generazione successiva già si era impossessata del mercato. L'idea stessa è carina: il protagonista del gioco, Firebrand, è uno dei tanti demoni che avevano tormentato Arthur nel celebre Ghosts 'n Goblins.

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Allora, come oggi del resto, non erano molti i titoli che consentissero di prendere le parti del "cattivo". Il concept non è esplorato fino in fondo, nel senso che al posto di torturare qualche cavaliere errante (Arthur è proprio assente) il diabolico Firebrand è impegnato a salvare il mondo dei goblin da qualcuno di ancor più mostruoso - insomma, un ribaltamento di prospettiva avvenuto solo in parte. Nel complesso l'opera è più che valida, pur non avendo un gran ritmo: si tratta di un platform che dà molta importanza alle sezioni aeree - la durata del volo è gestita attraverso un contatore - ed aggira classici temi del genere come velocità, salti millimetrici e corpo a corpo. Firebrand attacca dalla distanza con palle di fuoco, si arrampica sugli alberi e svolazza da un appiglio all'altro. A tutto ciò questo secondo Gargoyle's Quest aggiunge sezioni con inquadratura dall'alto e dialoghi, dando vita a un ibrido col mondo degli rpg decisamente riuscito.
Voto: 7/10 Gargoyle's Quest II - Gameplay
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Gargoyle's Quest II - Gameplay

Life Force (NES)

Life Force è stato uno dei primi shooter a passare dignitosamente dall'arcade al NES: con due anni di ritardo, ma il risultato finale è comunque lodevole. La stessa cosa non si può dire per Gradius che, sebbene sia un gioco più celebrato e (in generale) bello, su NES era arrivato monco, privato della vitale modalità multiplayer cooperativa. Che in Life Force, naturalmente, c'è.

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Pur essendo un semplice spin-off proprio di Gradius, e condividendone anche lo sviluppatore, questo shooter ha comunque saputo dare una propria interpretazione personale del genere. Innanzitutto dando massima importanza agli ostacoli garantiti dall'ambientazione, oltre all'ovvio fuoco avverso dei nemici. E, cosa non comune all'epoca, alternando spesso sezioni a scorrimento orizzontale con altre ad andamento verticale - con conseguente e scontato scambio di visuale. Al tutto va sommata una gestione dei power-up molto strana, che prevede l'apparizione delle armi più potenti solo non utilizzando quelle leggermente più forti delle standard - insomma, usare i primi upgrade aiuta, ma impedisce anche di incontrare quelli più devastanti. Anche la grafica, considerando l'anno di uscita, è molto ricca e dettagliata.
Voto: 7/10 LifeForce - Video della versione Nintendo 3DS
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LifeForce - Video della versione Nintendo 3DS

Nobunaga's Ambition (SNES)

Iniziamo dalla conclusione: questo gioco, se non siete appassionati di strategia e di storia del videogioco, non fa al caso vostro. Al contrario, doveste rientrare in entrambe le categorie, potreste trovarlo molto interessante. Perché Nobunaga's Ambition all'epoca non era arrivato in Europa, ma soprattutto perché si tratta di uno dei primi tentativi riusciti di traghettare questo genere su console.

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I più informati sapranno che è un remake di un gioco già pubblicato su NES e, nonostante alcune icone poco leggibili al posto del testo, l'opera trae diversi benefici dai 16-bit, in primis delle scene di guerra più credibili. I combattimenti si svolgono su di una semplice scacchiera, ma il titolo naturalmente non si esaurisce qui: l'obbiettivo finale è espandere il proprio popolo per tutto il Giappone, quindi sono estremamente importanti anche le fasi preliminari alla lotta, quelle gestionali. Bisogna decidere dove e come investire, stabilire il prezzo degli alimenti, i fondi da destinare ad armi e abitazioni. Nobunaga's Ambition quindi è un titolo valido, e storicamente importante; non ha tutte le (a volte eccessive) complicazioni dei seguiti, perciò, sempre che vi riconosciate nelle due tipologie elencate all'inizio, non escludetene l'acquisto. La saga tra l'altro perdura tuttora, addirittura su PS4, e con discreti investimenti alle spalle.
Voto: 6,5/10
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Super Mario Ball (GBA)

Super Mario Ball è un tentativo, mai osato prima né riprovato dopo, di inserire Super Mario in un flipper, perseguito trasformando il povero idraulico in una pallina e ambientando il tutto nel Mushroom Kingdom.

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L'opera di riferimento è evidentemente il primo episodio tridimensionale, Super Mario 64: anche qui ci sono vari scenari, ognuno diviso in più tabelloni (comunicanti), all'interno dei quali bisogna raccogliere delle stelle che, una volta ottenute in adeguato numero, consentono di arrivare allo scontro finale con Bowser. L'idea è furba e la realizzazione buona, ma si tratta di un gioco adatto a pochi: nonostante non sia lunghissimo (tre o quattro ore, alcune in più per racimolare tutte le stelle) è frustrante. Perché la pallina va molto veloce, e spesso cade nel vuoto tra le due alette: eventualità che non comporta (solitamente) la perdita di una vita, ma la retrocessione a un tabellone antecedente. Che va riattraversato per tornare a quello desiderato - una sorta di backtracking forzato. Inoltre spesso c'è un solo obbiettivo da colpire per ogni scenario, ed estremamente piccolo: in pratica, oltre a richiedere vario tempo, questa strutturazione spesso priva il gioco dei vari eventi collaterali connaturati ai flipper tradizionali. Nel complesso è comunque promosso.
Voto: 6/10
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