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Un mese sulla Virtual Console - Settembre 2015 - Rubrica

Creato il 01 ottobre 2015 da Intrattenimento

Un mese di classici rari!

In attesa di avere notizie sul futuro della Virtual Console, strettamente connesso agli annunci mobile, DeNA ed NX, godiamoci questo mese di settembre che non ha lesinato uscite. Ogni titolo pubblicato ha qualcosa di interessante, in primis StarTropics, un classico Nintendo (R&D3, per la precisione) poco conosciuto. Ancor meno noto il suo successore, confinato all'epoca in terra statunitense, uscito nel 1994 su NES (!) e arrivato da noi solo attraverso la Virtual Console. Impossibile poi non citare il leggendario Sin & Punishment per Nintendo 64, uno degli ultimi, vividi esemplari di "hardcore game": non doveste conoscerlo (ai tempi fu rilasciato solo in Giappone), correte a comprarlo, vale appieno i dieci Euro che costa. Le ultime tre righe dell'introduzione le dedichiamo a Mario Vs. Donkey Kong, presente questo mese coi primi due episodi della saga: essendo dei giochi eccezionalmente raffinati e particolari, non aveva senso sottolineare la loro "colpa" nei rispettivi paragrafi. Anche perché la colpa non è loro ma di Nintendo. Di fatto, il successo di questo spin-off, sia critico che commerciale, ha relegato NST a realizzare solamente episodi di questi saga e, visto il curriculum, è un vero peccato.

twittalo! Arriva Sin & Punishment, un classico del Nintendo 64: se non lo avete giocato, è arrivato il momento!

StarTropics (NES)

Oltre alle qualità del gioco, ci sono almeno due motivi "archivistici" per cui prendere in considerazione l'acquisto di StarTropics. Il primo è che si tratta di uno dei pochissimi titoli diretti da Takeda, uno dei vertici dirigenziali Nintendo, facente parte del nuovo triumvirato con Kimishima e Miyamoto.

Un mese sulla Virtual Console - Settembre 2015
Il secondo, ben più appetitoso, è che StarTropics è una proprietà intellettuale che si vociferava potesse essere ripresa in chiave moderna: già all'epoca in effetti uscì solo in occidente, il protagonista è un americano di nome Mike, e non sarebbe stata una cattiva idea affidarlo a Retro Studios. Il titolo combina molti elementi che adesso sono mainstream: una strutturazione open world, accenni alla cultura pop-occidentale, tanta azione. A questo mix StarTropics aggiungeva anche una certa dose di "avventura" (à la Monkey Island, per intenderci), con vari dialoghi e tanti enigmi, e un focus non indifferente sulla storia. Insomma, ci sono tanti motivi per recuperarlo, purché sappiate sopportare l'azione fuori dai dungeon, in cui i controlli sono decisamente macchinosi.
Voto: 7/10
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Zoda's Revenge: StarTropics II (NES)

Già il primo episodio uscì relativamente tardi e non ebbe un grande successo commerciale, figuratevi il seguito che, in piena era Super Nintendo (1994) venne pubblicato esclusivamente negli Stati Uniti per... NES. Non era una mossa del tutto inusuale, prima Miyamoto e soci supportavano ben più a lungo la piattaforma morente rispetto ad ora (soprattutto nella transizione da NES a SNES), tuttavia questo rappresentò comunque un caso limite.

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Il motore grafico di Zoda's Revenge è sostanzialmente identico al primo, carino da lontano, migliore e degno di nota man mano che l'inquadratura si avvicina ai protagonisti: discorso che vale sia nei dungeon, sia - soprattutto - nei dialoghi in cui si vede in primo piano il volto dell'interlocutore. La meccanica basilare è la stessa, ovvero un'avventura scissa in vari capitoli, a loro volta (in termini di game design) separati in fasi di esplorazione e dungeon. Identico anche l'atipico mix tra action, assurdità e pop-occidentale, atipico in generale ma ancor di più per Nintendo. La principale differenza risiede nella storia e nell'ambientazione, visto che questa seconda iterazione è fondata sui viaggi nel tempo. Notevoli i miglioramenti anche nel sistema di controllo, quantomeno nei dungeon. In generale consigliamo comunque, per iniziare, il primo episodio.
Voto: 7/10
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Tecmo Bowl (NES)

Ci sono davvero tante ragioni per cui essere interessati a Tecmo Bowl, e le vedremo tutte tra poco, ma vi anticipiamo subito che, non dovesse interessarvi il football americano (come in Europa è prassi), nessuna di esse sarebbe abbastanza forte da consigliarvi il gioco.

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Quando uscì il titolo, a fine anni '80, Tecmo era una delle grandi "potenze" del mondo videoludico: la cura e il dettaglio presenti in Tecmo Bowl ne sono uno splendente esempio. Si tratta semplicemente di uno dei migliori giochi di football per NES: se non il migliore in assoluto, forse il migliore che potrete mai avere su Virtual Console, visto che i successori sarebbero stati graziati da licenza NFL, dettaglio che probabilmente ne impedirà una loro riproposizione su questo catalogo. Oltre alla qualità delle meccaniche ludiche, Tecmo Bowl ha vari tratti anomali, in primis la musica durante l'azione: una caratteristica rara all'epoca, sostanzialmente unica adesso (nei titoli sportivi, ovviamente). Il gioco ha addirittura un sistema di password durante i match (sostanzialmente inutile coi save state di Wii U), e si esalta, come immaginabile, negli scontri in multiplayer. Insomma, se amate sia il football che la storia dei videogiochi ve lo consigliamo, consci che si tratta - almeno qui - di un'accoppiata rara.
Voto: 6,5/10
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Sin & Punishment (N64)

Sin & Punishment è un classico uscito alla fine del ciclo vitale dell'ormai leggendario Nintendo 64, ed è arrivato in occidente solo sette anni dopo la sua pubblicazione originaria (nel 2007) attraverso la Virtual Console del Wii. Il successo di quest'ultima operazione convinse Treasure e Nintendo a realizzarne un seguito su Wii, ma questa è un'altra storia.

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Sin & Punishment è divenuto un classico perché si tratta di un'opera artigianalmente eccezionale (sia dal punto di vista grafico che da quello ludico), ma soprattutto perché rappresenta uno degli ultimi, autentici giochi per "hardcore gamers": una definizione recentemente utilizzata a sproposito, ma che in quegli anni veniva usata poco e sensatamente. Come altri titoli Treasure, Sin & Punishment è breve ma molto impegnativo, e si ricomincia soprattutto per migliorare il proprio punteggio: un approccio al videogioco passato di moda, ma per chi sa valorizzare interazione e profondità delle meccaniche è ancora eccezionale. L'opera è uno shooter "a scorrimento" (non costante) in cui si controlla sia il personaggio sia il mirino, una grande idea capace di partorire delle dinamiche celestiali, rendendovi vogliosi di distruggere qualsiasi cosa si muova su schermo. Il tutto funziona alla grande col GamePad del Wii U, visto che fin dall'inizio Sin & Punishment è stato concepito per poter mirare anche con l'analogico (la famosa presa per mancini su Nintendo 64, con la mano sinistra sulla croce direzionale e la destra sul control stick). Anche l'aspetto grafico è notevole e caratteristico, e la pulizia dell'immagine eccezionale per l'epoca. La storia è un po' caotica e stereotipata ma, sinceramente... in questo caso, ve ne importa qualcosa?
Voto: 8,5/10 Sin & Punishment - Trailer di lancio sulla virtual console di Wii U
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Sin & Punishment - Trailer di lancio sulla virtual console di Wii U

Mario Vs. Donkey Kong (GBA)

Questo primo capitolo di Mario Vs. Donkey Kong (primo solo a posteriori, visto che i sequel sono arrivati solo grazie al successo di questo gioco) è tanto parente dei successori quanto dell'originale "Donkey Kong" di metà anni '80. L'idea era proprio quella: creare una versione moderna del celebre arcade, consci ormai dell'aridità delle meccaniche, inserendolo in un contesto maggiormente puzzle. Ma senza trascurare, sia chiaro, la dimensione platform.

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Il mix che ne deriva è ottimo, Mario Vs. Donkey Kong infatti offre ore di divertimento in modo del tutto personale: l'equilibrio tra puzzle e platform è sempre gestito alla grande, senza che una dimensione prevarichi nettamente sull'altra. Un aspetto quest'ultimo lodevole in termini di game design, visto che "l'engine" è realizzato proprio con questo concept in mente e, per capirci, non sarebbe stato in grado di gestire situazioni tipicamente mariesche. Ci sono sei mondi (più altri "mixati" da sbloccare), divisi in vari livelli, la maggior parte dei quali rimane fedele allo standard precedentemente descritto; una minoranza invece segue una traiettoria diversa, o presentando il classico scontro col boss (Donkey Kong), o un sotto-livello incentrato sui Minimario, piccoli idraulici giocattolo che originano delle interessanti meccaniche puzzle.
Voto: 7/10
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Mario Vs. Donkey Kong 2: La marcia dei Minimario (NDS)

Nel precedente paragrafo abbiamo descritto il capostipite di questa serie spin-off, definendolo come un brillante mix tra platform e puzzle; questo seguito, al contrario, dà maggior risalto a quest'ultima componente. Si focalizza sui livelli basati sui Minimario e ci edifica attorno un gioco intero.

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Insomma, a metà anni 2000 un'idea apparentemente assurda e anacronistica, ma che si sposava alla grande col touch screen del Nintendo DS: la maestria nel game design di NST poi ha fatto sì che divenisse un successo. Si tratta di fatto del primo episodio "autentico" della serie, quello che ha spezzato i legami diretti con l'ispiratore iniziale, Donkey Kong, il primo a concentrarsi totalmente sull'anima puzzle e sull'utilizzo del touch screen. Una scelta quest'ultima non solo formale, ma che ci rende di fatto un deus ex machina intento a modificare ogni parte dello stage, per far sì che il plotone di Minimario arrivi a destinazione. Il fine è proprio quello: portare in salvo il fragilissimo esercito degli idraulici giocattolo (dotati di molle, tra l'altro). Questo l'obbiettivo minimo degli stage, poi arricchito da tempi di esecuzione, monete raccolte, vicinanza all'arrivo tra un Minimario e l'altro... abbastanza da aumentare concretamente la longevità dell'opera. Un puzzle game di una raffinatezza rara, peccato sia un po' corto.
Voto: 7/10
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