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Un meteorite da record

Creato il 08 maggio 2014 da Media Inaf
Mappa dei confini del cratere. La variazione di colore mostra i metri sopra al livello del mare. Crediti: Alberta Geographic Survey/University of Alberta

Mappa dei confini del cratere. La variazione di colore mostra i metri sopra al livello del mare. Crediti: Alberta Geographic Survey/University of Alberta

Se fossimo sulla famosa cartina del RisiKo!, l’esplosione che circa 70 milioni di anni fa si è abbattuta sull’Alberta avrebbe fatto tremare anche i confinanti Territori del Nord Ovest. Non si parla di guerra, ma di meteoriti: e in particolare di quello che con ogni probabilità si è schiantato nella provincia del Canada occidentale, diverse ere geologiche fa.

Ad affermarlo è un gruppo di ricercatori dell’Alberta Geological Survey e dell’University of Alberta (anche chiamata semplicemente U of A), che ha scoperto un’antica struttura simile a un anello nell’Alberta meridionale. Questa insolita forma nella roccia corrisponderebbe proprio alla zona dell’impatto con il meteorite. E non un meteorite qualunque: secondo gli studiosi, quello piovuto sull’America del nord è stato un masso abbastanza grande da lasciare un cratere ampio ben otto chilometri.

Il passare degli anni, con tanto di alternarsi di glaciazioni, ha spazzato via quasi tutte le prove, quindi a prima vista non è stato possibile stabilire con certezza che il responsabile dell’anello gigante nel suolo fosse venuto dal cielo. Ma poi il gruppo di ricerca guidato da Doug Schmitt, esperto in fisica delle rocce, ha condotto indagini geologiche e sismiche che hanno confermato l’ipotesi.

Infatti, se il processo di erosione ha fatto sparire tutti i resti, le “radici” del cratere sono rimaste: una depressione semicircolare che si estende appunto per otto chilometri, attorno a una cima centrale.

Impatto confermato, quindi, anche se per quanto riguarda la datazione i ricercatori sono stati meno fortunati. “Sappiamo che l’impatto è avvenuto negli ultimi 70 milioni di anni, e che in tale lasso di tempo circa 1.5 chilometri di sedimenti sono stati erosi. Questo rende però molto difficile trovare una data precisa” spiega Doug Schmitt.

Quello che invece si riesce a determinare con più certezza è la potenza dell’impatto: le analisi del terreno hanno mostrato che il cratere ha probabilmente raggiunto una profondità da 1.6 a 2.4 chilometri.

“Un impatto di questa grandezza potrebbe uccidere qualunque cosa nei dintorni” dice Wei Xie, studente del gruppo di ricerca di Schmitt, che ha calcolato le conseguenze causate dal meteorite.

“Se accadesse oggi, Calgary (200 chilometri a nord-ovest) verrebbe spazzata via. Mentre a Edmonton, che dista 500 chilometri, ogni singola finestra esploderebbe”.

 

Fonte: Media INAF | Scritto da Giulia Bonelli


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