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Un miagolio fra le righe: I gatti in letteratura (II parte)

Creato il 17 marzo 2014 da Wsf

paul klee gattoeuccello wsf

L’INFELICE GATTO di Rossana Roberti

L’infelice gatto
che insegue la sua coda
si fa cerchio
trottola e inganno
ridono gli altri
lui non ha mete
né ricompense
oltre la sua vicina
lontanissima coda
l’estenuante impossibile
ricongiungersi

Il nome dei gatti di T.E. Stern

Mettere un nome ai gatti è un’impresa difficile,
Non un gioco dei tanti che fate nei giorni di festa;
Potreste dapprima anche pensare che io sia matto da legare
Quando vi dico che un gatto deve avere TRE NOMI DIVERSI.
Prima di tutto, c’è il nome che la famiglia usa ogni giorno,
Come Pietro, Augusto, Alonzo o Giacomo,
Come Vittorio o Gionata, Giorgio o Bill Baley -
Tutti nomi sensati da usare ogni giorno.
Ma se pensate che vi suonino meglio ci sono nomi più fantasiosi,
Alcuni per i signori, altri per le dame:
Come Platone, Admeto, Elettra o Demetrio -
Sempre nomi sensati da usare ogni giorno.
Ma io vi dico che un gatto ha bisogno di un nome che sia particolare,
Caratteristico, insomma, e molto più dignitoso,
Come potrebbe altrimenti tenere la coda diritta,
O mettere in mostra i baffi, o sentirsi orgoglioso?
Nomi di questo tipo posso inventarne mille,
Come Munkustrap, Quaxo o Coricopat,
Come Bombalurina o Jellylorum -
Nomi che non appartengono mai a più di un gatto alla volta.
Ma oltre a questi c’è ancora un nome che manca,
Nome che non potrete mai indovinare;
Nome che nessuna ricerca umana potrà mai scovare -
Ma il GATTO LO SA, anche se mai vorrà confidarlo.
Quando vedete un gatto in profonda meditazione,
La ragione, io vi dico, è sempre la stessa:
La sua mente è perduta in estatica contemplazione
Del pensiero, del pensiero, del pensiero del suo nome:
Del suo ineffabile effabile
Effineffabile
Profondo e inscrutabile unico Nome.

Superbo Amico di A.C. Swinburne

Nobile, benevolo, superbo amico,
Degnati di sedere qui accanto a me
E di volgere occhi gloriosi
Che sorridono ed ardono,
Occhi d’oro, lucente guiderdon d’amore
Sulla pagina d’oro che io leggo.

Carmen di Prosper Mérimée

Ma lei,
secondo l’uso delle donne e dei gatti,
che non vengono quando li si chiama
e che vengono quando non li si chiama,
si fermò davanti a me e mi rivolse la parola.

Il Testamento di Georges Brassens

 Voglia Iddio che la mia vedova si addolori
sotterrando la sua metà
e che per piangere
delle cipolle non senta la necessità…

 Con uno sposo della mia taglia
in seconde nozze si mariti:
potrà approfittare delle mie scarpe,
le mie pantofole ed i miei vestiti.

 Che beva pure il mio vino, che ami pure mia moglie,
fumi pure la mia pipa e il mio tabacco,
ma che non osi mai –per l’anima mia!
che non osi mai maltrattare il mio gatto.

 Anche se in me non c’è né un atomo
né un’ombra di malvagità,
se maltratta il mio gatto,
c’è un fantasma che lo perseguiterà.

Se maltratta il mio gatto,
c’è un fantasma che lo perseguiterà.


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