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Un mite inverno sudafricano. Ke Nako.* - 2ª parte -

Creato il 10 giugno 2010 da Danilo Baccarani @dumbbac
Compendio semiserio alla conoscenza della città di Johannesburg e del popolo sudafricano.
L'inverno
Inizia a fare freddo. Stanotte temperature sui 4 gradi. E la prossima settimana si scende pericolosamente vicini allo zero.
Oggi per la prima volta ho visto una nuvola mentre un vento fresco spazzava l'African Plaza al centro dell'IBC.
E' piacevole pranzare all'aperto mentre i caldi raggi del sole riscaldano i tavolini della mensa.
Jozi, 10 giugno 2010
Svegliato da un'orchestra di vuvuzelas. Ore 5 del mattino del 10 giugno.
La giornata inizia male.
Il lavoro mi assorbe in maniera totale e l'adrenalina mi sveglia sempre almeno un'ora prima della levata mattutina.
Il popolo delle Vuvuzelas
Il popolo delle vuvuzelas e' incontenibile e incontrastabile.
Ad ogni angolo di Johannesburg risuona inconfondibile il suono strozzato della dannata trombetta: ci sono di ogni foggia e colore.
Gialle e verdi, ambra, nere, blu. Il marketing impazza ed esistono vuvuzelas colorate con le bandiere delle nazioni presenti ai Mondiali.
L'aria che si respira e' sempre piu' elettrizzante.
I sudafricani sono veramente molto orgogliosi di poter ospitare i mondiali e la loro cordialita' risulta essere un quid in piu' che rallegra le nostre giornate.
Per testimoniare questa intensa voglia di dimostrare le grandi potenzialita' del paese arcobaleno, ieri una folla oceanica ha accolto i Bafana Bafana all'arrivo nel loro albergo di Sandton.
Intanto a Soweto e' festa continua. La township accoglie stasera (in questo momento mentre vi scrivo) il concerto dei Black Eyed Peas, di Shakira e di Alycia Keys.
Le vuvuzelas suonano all'impazzata. La notte cala e cala anche la temperatura mentre ritorno in albergo, stanco dopo una lunga giornata.
Domani e' il momento. Si inizia a fare sul serio.
Questo paese vuole una vittoria. La gente lo merita.
Non oso immaginare cosa succedera' in caso di vittoria.
Ma voglio viverlo.

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