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Un mite inverno sudafricano. Ke Nako.* - 8ª parte –

Creato il 01 luglio 2010 da Danilo Baccarani @dumbbac
Compendio semiserio alla conoscenza della città di Johannesburg e del popolo sudafricano.
Jozi, 29-30 giugno e 1 luglio
It was me on that road
But you couldn't see me
Too many lights out, but nowhere near here
What Else Is There?, Royksopp, dall'album The Understanding
Compartimenti stagni
L’inverno è una primavera italiana. Una bella primavera stile anni Ottanta, nelle quali marzo era pazzerello, aprile dolce dormire e maggio era il mese delle rose.
Se questo è inverno lo voglio subappaltare alle latitudini torinesi.
Fresco secco, zero pioggia e soprattutto una felpa leggera indossata più per scrupolo che per necessità.
Il tutto mentre le giornate trascorrono sorseggiando Shiraz e qualche birra sudafricana all’interno di qualche centro commerciale delle safe areas.
Vetrine luccicanti, prezzi per turisti, ristoranti alla moda e larghi sorrisi.
Finzione allo stato puro, mentre nel resto di Joburg la realtà è ben diversa.
Molte persone a spasso senza un motivo apparente. Molta povertà.
E la vita delle safe areas prosegue come in uno spot televisivo.
Si vive a compartimenti stagni: si sale su un taxi, si scende, si entra in un centro commerciale, si esce, si prende un taxi e si torna a casa.
Prezzi
Come in ogni grande evento, i prezzi tendono a salire. I ristoratori però sono particolarmente onesti. Con 300 rand* state mangiando carne o pesce di grande qualità in un ottimo ristorante, sorseggiando vini locali (eccezionale scoperta!) a prezzi decisamente onesti.
Con 25 rand bevete una birra in bottiglia nei locali alla moda di Sandton. Un litro di benzina costa 8 rand e qualche centesimo. Un francobollo costa 5 rand.
Il quotidiano The Times costa 2 rand.
C’è poi il rovescio della medaglia. Con 300 rand si paga l’educazione scolastica annuale di un bambino alle scuole elementari.
*100 rand= circa 10 euro (per la precisione 9 euro e qualche centesimo)
Saudade
Mancano pochi giorni oramai. Sembrano un’infinità.
Mancano i piccoli momenti di piacere, quelli che fanno cambiare prospettiva a giornate sempre uguali.
Gli amici.
Una birra bevuta in Piazza Vittorio. Una passeggiata sotto i portici di via Po.
Un caffè alla Caffetteria. La spesa dalle amiche del Frutto.
Un abbraccio dato, prima di partire, a chi conta veramente.
Un bacio.

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