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Un momento speciale al tempio Wat Yannasangvararam

Creato il 02 ottobre 2014 da Mamma In Oriente

Vi ho già raccontato qui di come spesso sia il caso a rendere memorabile la visita di un luogo.
E anche di come questi momenti speciali capitino molto più spesso quando si viaggia da soli. Si è infatti inevitabilmente più attenti e ricettivi, oltre che maggiormente più esposti all’interesse della popolazione locale che si sente  più propensa ad entrare in contatto con chi è solo.

Qualche tempo fa mi sono recata a visitare un complesso di templi che si trova fra Pattaya e Sattahip  di cui avevo trovato qualche scarna notizia in inglese su internet.
E lì ho avuto un altro appuntamento con il caso.
Appena arrivata ho capito che si svolgeva qualche celebrazione particolare perché c’era parecchio movimento di persone attorno all’ingresso di un edificio ed un gran via via di ciotole e cestini di cibo. Mi sono timidamente avvicinata all’ingresso per decidere se entrare  e, diversi sorrisi, mi hanno incoraggiata a farlo.
A piedi nudi, come in tutti i luoghi di culto buddhista.
Dentro mi aspettava una bellissima immagine. La sala era rettangolare e spaziosa, ma quasi priva di arredi. Sul lato corto un altare buddhista con una grande quantità di statue, vasi, fiori ed offerte davanti. Su uno dei lati lunghi della stanza correva un alto gradone sul quale erano seduti in fila diversi monaci nelle loro vesti arancioni. Sul lato opposto ancora monaci, ma semplicemente seduti a terra. Nella zona centrale, centinaia di fedeli anch’essi seduti a terra. Tutti, indistintamente, intenti a mangiare cibo contenuto in un’infinità di piatti, ciotole e cestini. Anche i monaci mangiavano rapidamente raccogliendo il cibo dalla loro grande ciotola riempita di ogni tipo di pietanza e snack in quantità enorme. Sembrava un grande picnic collettivo.
Nessuno parlava, tutti mangiavano in silenzio.
Io sono rimasta in piedi vicino all’ingresso ad osservare la scena. Passati pochi minuti mi si è avvicinato un ragazzo porgendomi tre tramezzini. Ho accettato anche se un pò imbarazzata. Ne ho iniziato a mangiare uno per non essere maleducata pur diffidando da sempre  del cibo di cui non so la provenienza. Devo dire che era veramente buono. Dopo un paio di minuti  un signore si è alzato da dove era seduto e mi ha fatto cenno di sedermi accanto a lui ed a sua moglie. Sempre un poco a disagio, li ho raggiunti. Parlavano un pò d’inglese ed in qualche modo siamo riusciti a capirci. Mi hanno offerto tutto quello che avevano a disposizione: altri tramezzini, una bottiglietta d’acqua, una brick di latte e del durian sbucciato pronto da mangiare. Durian di cui avevo sentito parlare da sempre sia per la sua puzza che per le sue virtù leggendarie e che non avevo mai assaggiato. Lui stesso mi ha detto di mangiarlo solo se me la sentivo perchè sa che noi stranieri non amiamo molto l’ odore di questo frutto. Ho deciso di assaggiarlo e devo dire che è veramente buono e che il sapore non ha niente a che vedere con il suo odore forte. Un pò come il nostro tartufo. La moglie poi  mi ha detto di mangiare con tranquillità i tramezzini che mi aveva offerto il ragazzo poco prima perchè li aveva fatti lei personalmente con ingredienti freschissimi quella stessa mattina. Ho preso coraggio ed ho cercato di capire cosa si festeggiava e qual era il significato di questo rituale del cibo. Ho scoperto così che era una delle tante ricorrenze buddhiste nel giorno esatto della mezza luna. Come avviene in quasi tutte le celebrazioni, i fedeli si recano al tempio il mattino presto per offrire cibo ai monaci e guadagnarsi la loro benedizione. Per i monaci, quello mattutino, rappresenta l’unico pasto della giornata e, per questo, mangiano con voracità tutto ciò che viene offerto loro. Ho chiesto anche chi erano le tante donne che vedevo con una veste azzurra pensando che fossero novizie, invece mi hanno spiegato che sono persone che aiutano i fedeli a pregare e a meditare. Il marito mi ha poi raccontato che loro arrivavano da Bangkok perché l’abate del tempio è un suo ex compagno di scuola con cui è rimasto in grande amicizia. Dopo il rito del cibo avrà un colloquio con lui per avere la sua benedizione.  Poco dopo, tutti si sono alzati ed hanno iniziato a raccogliere il cibo rimasto nei cestini ed a pulire il pavimento. I monaci hanno sciacquato la loro ciotola con l’acqua per poi asciugarla con il pezzo di stoffa che portano legato attorno ad una spalla.  Velocemente poi sono andati a stenderlo ad asciugare sul retro e hanno riposto le ciotole in uno scaffale.

Un momento speciale al tempio Wat Yannasangvararam
In pochi minuti la sala si è quasi svuotata. L’abate intanto ha chiamato con un cenno la coppia che si è alzata immediatamente per raggiungerlo. Mi dispiaceva non avere avuto il tempo di salutarli e ringraziarli un’ultima volta, ma vedendo che parlavano già fitto fitto con il monaco, mi sono alzata per andare via. Ecco invece che il marito mi ha fatto cenno di aspettare indicandomi con un dito mentre stava parlando con il monaco. Poco dopo mi è venuto vicino e mi ha donato un libro presumo di preghiere scritte dall’abate, la cui foto riempiva la copertina. Mi ha indicato un indirizzo e.mail sul retro  dicendomi che l’amico monaco parla molto bene inglese ed avrei potuto scrivergli per chiedergli qualsiasi cosa. L’ho ringraziato e, molto colpita dalla sua gentilezza, sono uscita dalla sala. Non ho foto a testimonianza di quanto è successo dentro alla sala. Pur amando molto fotografare non amo farlo in momenti in cui scattando mi sembrerebbe di rompere l’intimità e sacralità di un rito.
Quel che è successo è quindi scolpito solo nei miei ricordi e di sicuro ci rimarrà lungamente.

Ero già pienamente appagata da quanto era successo, ma ho continuato ovviamente la visita del complesso che si preannunciava molto vasto. Il sito è costituito in effetti da un grande numero di templi, edifici dal tipico tetto thai e sale di preghiera con i classici altari. Diciamo che si può dare una rapida occhiata passeggiando per i giardini dall’atmosfera un pò decadente.

Un momento speciale al tempio Wat Yannasangvararam
Un momento speciale al tempio Wat Yannasangvararam
A mio avviso gli elementi degni di nota sono in definitiva pochi: due edifici assai moderni rispetto alla tradizione Thai ed il grande lago interamente ricoperto di fiori di loto a cui ho scattato decine di foto.

Un momento speciale al tempio Wat Yannasangvararam

Un momento speciale al tempio Wat Yannasangvararam
Il primo edificio ( il Phra Borom Dhatu Chedi Maha Chakri Phiphat! ) conserva il tavolo da preghiera su cui meditava il venerabile e supremo patriarca, l’equivalente del Papa per la religione buddhista che è anche il fondatore del complesso.

Un momento speciale al tempio Wat Yannasangvararam
Un momento speciale al tempio Wat Yannasangvararam
Un momento speciale al tempio Wat Yannasangvararam
Presenta un architettura particolare e minimalista anche se, all’interno della cupola, è invece completamente rivestito d’oro e molto sontuoso.

L’altro edificio molto particolare, il Phra Buddhagaya Jedee, assomiglia più ad un tempio induista che buddhista.

Un momento speciale al tempio Wat Yannasangvararam
Un momento speciale al tempio Wat Yannasangvararam
Accoglie all’interno un’installazione che racconta i momenti principali della vita del Buddha e la cui atmosfera mi ha piacevolmente colpito. In particolare cerca di far sentire al visitatore quello che deve aver sentito il principe Siddharta nel momento dell’Illuminazione. All’ingresso si trova una grande ruota che gira al ritmo di una musica suggestiva. Al centro, c’è un foro a forma di loto attraverso il quale vedere dentro alla stanza. Sopra queste parole:

“Visto attraverso gli occhi di un fiore, il mondo è un bellissimo fiore. Attraverso gli occhi di una spina il mondo è una spina nel cuore.”

Entrando ci si trova in una sala semi buia con sopra un cielo stellato e si percorre un piccolo percorso con alcuni oggetti che alludono alle fasi della vita del Buddha. Il percorso porta ad uscire in giardino attraverso una porta in vetro che ricorda sempre la forma del fiore di loto sulla quale c’è scritto:

“Tu da solo puoi cambiare te stesso.”

Un momento speciale al tempio Wat Yannasangvararam
Sempre all’interno, tutto intorno all’installazione, le pareti sono tutte dipinte con scene della vita del Buddha sempre in chiave moderna.

Un momento speciale al tempio Wat Yannasangvararam
C’è anche una scala che porta ai vari piani dell’edificio, tutti vuoti ed in stato di abbandono. Dall’alto però, dalle tante finestre, si è ripagati della fatica di salire i tanti gradini da uno splendido panorama a 360 gradi. Il complesso è infatti  immerso in una vallata verde che arriva fino al Grande Buddha d’oro della collina ed ad un grande tempio cinese di cui vi parlerò prossimamente.

Un momento speciale al tempio Wat Yannasangvararam
Un momento speciale al tempio Wat Yannasangvararam
In definitiva, il complesso merita sicuramente una visita di un paio d’ore.


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