http://www.huffingtonpost.it/2015/03/13/viaggio-gamberi-bangladesh_n_6863824.html
il Bangladesh prima
il Bangladesh oggi
A nulla servono gli allarmi di ambientalisti e scienziati ecologisti, che anzi vengono visti come cassandre starnazzanti, così come documenti, inchieste, filmati lasciano il tempo che trovano, e non scalfiscono la dura patina di egoistico menefreghismo dei detentori del potere politico.
Per chi vive in questa dimensione, l'unica eccezione è quella di allargare la pletora dei beneficiari a parenti e amici, ma sempre nella logica di vantaggi personali, e di protezione e difesa omertosa. Ovviamente per conseguire questi obiettivi tutto è lecito: corruzione, illegalità e criminalità. Ormai il concetto di mafia è profondamente intrecciato a quello del Potere, in qualsiasi campo si manifesti.
Ovunque c'è grande ricchezza c'è anche la contaminazione mafiosa. Emblematica l'inchiesta di "Presa Diretta" sul commercio dei gamberetti, provenienti dal Bangladesh, il Paese più povero e più densamente abitato, destinato a un inesorabile degrado, proprio a causa dell'allevamento intensivo dei gamberetti. Ma c'è chi ci guadagna: un sistema capitalistico di sfruttamento di una grande multinazionale, con a capo il solito schifoso essere umano.
Che dire poi di tutto quel sistema, quasi legalizzato, comunque tollerato, di sfruttamento ignobile del problema immigrazione, con protagonisti spudorati come cooperative e associazioni assistenziali, caritatevoli solo in teoria, in realtà colluse col potere mafioso.
Forse sarebbe più saggio, per le proprie coronarie, non vedere più certi programmi che svelano le porcherie e le debolezze della nostra cosiddetta civiltà, ironicamente definita dell'homo sapiens, ma poi mi dico meglio conoscere per aumentare la propria coscienza, che vivere in un colpevole limbo.