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>>Un mostro orrendo che divora le nostre vite e i nostri sogni

Creato il 01 dicembre 2012 da Felice Monda

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La scadenza per il pagamento della seconda rata dell’IMU si avvicina sempre più e molti italiani vedono l’avvicinarsi di quella data come l’avvicinarsi di un “mostro orrendo” che “divora” le loro vite e i loro sogni, “divora” le loro tredicesime e i loro risparmi e via di seguito.

Le manovre di austerità e rigore hanno “impoverito” tanti cittadini italiani, hanno depresso i loro consumi e “represso” i loro sogni, le loro speranze, le loro aspirazioni etc.

Dopo il natale di penitenza dell’anno scorso si avvicina un natale di ulteriore penitenza ancora più grave e più dura da affrontare: i dati dell’OCSE e dell’ISTAT descrivono sempre più una situazione di “vortice depresivo” dal punto di vista economico. Una situazione da cui uscire sarà sempre più difficile su questo percorso di “misure draconiane” in cui siamo “incamminati”.

“Manovre lacrime e sangue”, “amputazione di sogni e speranze”, come definire quello che molti italiani si apprestano a vivere? Queste non sono parole di pessimismo e di catastrofismo ma “la nuda e cruda realtà” in cui molti cittadini sono “costretti” a vivere.

Spesso si incolpa di tutto ciò la politica e si dimentica di incolpare i “poteri forti”, le lobbies finanziarie, le banche, i mercati, gli oligopoli e tanto altro ma soprattutto ci si dimentica di incolpare il sistema economico che ci ha portati a tutto ciò, un sistema economico che va modificato in alcune sue parti o sostituito del tutto. Ci si dimentica di incolpare il sistema-società e la sue “braccia” che agiscono per conto di essa: la “società dell’immagine” con i suoi miti, i suoi supereroi, le sue icone pop etc., il “pensiero unico sommatoria delle molteplici verità” che “guida” le nostre conversazioni, i nostri pensieri, i nostri dialoghi e quant’altro, un’opinione pubblica che esalta consumismo, tecnologia, innovazione e fiducia sconfinata nella tecnoutopia e in prodotti che spesso a lungo andare risultano superflui.

La società neoliberista e capitalista ci ha abituato alla “festa dei consumi” e ora ci pone la penitenza e il sacrificio: due facce della stessa medaglia che rendono conto dei pro e dei contro del “miglior sistema economico possibile”.

Un sistema economico liberista che spesso è costretto anche a cedere al “capitalismo di stato”, un sistema economico che va sicuramente “ripensato” perchè spesso assume i connotati di una realtà “sfruttatrice” e “distopica”.


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