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Un Natale a luci spente, ma con le persone accese

Creato il 18 dicembre 2014 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
Un Natale a luci spente, ma con le persone accese
 Buon Natale?
Cominciamo con il riconoscere che, comunque, senza i regali, Natale non sembrerebbe nemmeno tale.
 Ma è anche vero che, se qualcuno ti dicesse che non ti ha regalato altro che il suo amore, ti verrebbe voglia, in alcuni casi, di farti consegnare lo scontrino, per andarlo a cambiare con quello di un altra persona. Oppure, ti viene voglia di chiedere a Babbo Natale non di portarti qualche cosa, ma di portarsi via qualcuno. 
Natale è la festa dell'infanzia, torniamo tutti bambini, ansiosi di ricevere giocattoli e dolciumi, e la notte della Vigilia contiene una caffeina, tutta particolare, che ci tiene svegli. L’infanzia è anche credere che, con un albero di Natale, un presepe e tre fiocchi di neve, tutta l'umanità verrà cambiata. 
E, forse, ad ogni anno, ci domandiamo se ci saranno ancora, per lungo tempo, notti di Natale, con angeli, Magi e pastori, alberi e presepi, per questo mondo feroce, così lontano dall'infanzia, così estraneo al suo spirito.
C'è stato un solo vero Natale, tutti gli altri sono solo anniversari.
  Un Natale a luci spente, ma con le persone acceseE non c'è niente di più triste, in questo mondo, che svegliarsi, la mattina di Natale, e non essere più un bambino. Si rischia di cadere in una forma di depressione natalizia. Può sembrare strano che, in quel giorno, qualche cosa ci possa rattristare; non saprei esattamente che cosa sia, ma non la si prova in altri momenti.
 

Avete notato che, da qualche tempo, è Natale da fine ottobre? Le luminarie si accendono sempre, come e più di prima, mentre le persone sono sempre più spente e monocromatiche.  Forse, sarebbe meglio un Natale a luci spente, ma con le persone accese.  A me piace vivere questa festa un po' alla volta, per tutto l'anno. 
E perciò voglio arrivarci, fino a
svegliarmi, un bel mattino, dicendo improvvisamente a me stesso: 
"Caspita, è il giorno di Natale!” Poi, sulle giornate seguenti, cala una lieve malinconia.
Charlie Chaplin nella Il Natale non è una data, un giorno, una stagione. È uno stato d'animo. A volte, ripenso a quando, da ragazzo, il Natale era legna che arde nella stufa di mattoni Becchi, con profumo di resina, tante chiacchiere, bei ricordi e luminose speranze. 
Vorrei ancora credere: “E se venisse per davvero qualcuno, carico di regali?
Se le preghiere, la letterina, il desiderio
espresso, venissero presi sul serio, e dal regno della fiaba e del mistero, tutto 
si avverasse?”. Talvolta, penso che ci aspettiamo troppo dal giorno di Natale. Cerchiamo di raggruppare, in quel solo giorno, i lunghi arretrati di bontà e di umanità di tutto l’anno. E saremmo ancora molto umani, direbbe Fantozzi; c'è gente, a Natale, che non dona e non cerca calore, ma solo calorie; e per i commercianti, se non esistesse questa ricorrenza, ne inventerebbero un'altra, ancor più consumistica, becera e spendereccia.  Oggi, infatti, il Natale è divenuto ormai la disneyficazione di questa ricorrenza, con i colori della Coca-Cola. Termino, proponendo questa canzone, che è così vera, purtroppo:  https://www.youtube.com/watch?v=MXlErJOmLTc Comunque, potendo e volendo, Buon Natale a tutti... Franco Bifani

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