Buonasera carissimi lettori e lettrici. Dopo una pausa natalizia mi rimetto al lavoro, anche perchè ho ricevuto molte vostre segnalazioni.
Una di queste è la pubblicità su 3×6 della Yamamay apparsa a Milano per le feste natalizie.
L’immagine si commenta da sola. Le tre ragazze hanno non solo una magrezza non proprio costituzionale ma hanno atteggiamenti ambigui che sembrano alludere al desiderio maschile. Lo scenario è simile a quello di una casa di tolleranza.
Ricapitoliamo: un prodotto femminile che si pubblicizza utilizzando le donne non come interlocutrici ma come merce, oggetti sessuali, l’ennesimo prodotto che si pubblicizza rivolgendosi ad un target maschile.
Ma chi sarà il vero consumatore?
Non penso siano le donne. Sarebbe inquietante scoprire che Yamamay mira all’interlocutore uomo per invogliarlo a comprare quei capi intimi alla sua donna e farla assomigliare alle modelle del cartellone denunciato.
Guardate le pose. Quella al centro ammicca verso l’interlocutore uomo e pare dica ” regalami questo, rendimi sexy e sarai felice anche tu”.
Le altre due hanno la bocca semi aperta in atteggiamenti ambigui. Da una parte pare comunichino all’interlocutore che può avere quante donne vuole, dall’altra alludono ad un rapporto lesbo.
Insomma il messaggio è assai sessista allude ad una disponibilità sessuale tipica della cultura pornografica (o soft).