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UN NOME PER RINGRAZIARE TUTTI: Silvio

Creato il 10 novembre 2011 da Scioui

UN NOME PER RINGRAZIARE TUTTI: SilvioEra forse dai tempi della seconda guerra mondiale che l'Italia non riceveva un'attenzione così alta dall'Europa e da buona parte del resto del mondo. Allora, la nostra penisola era terreno di scontro tra le forze alleate da una parte e nazismo e fascismo dall'altra.
Adesso abbiamo in mano il destino dell'economia europea. Siamo forse diventati il Paese più ricco dell'U.E.? Possiamo ora giocare un ruolo forte all'interno dell'economia dell'area euro? Manco per sogno. Abbiamo in mano il destino dell'Europa nel senso che da noi ne dipenderà il fallimento o la salvezza. L'Italia fallirà? Fallirà anche l'Europa; l'Italia si salverà? Si salverà anche l'Europa.
Una situazione che fino a qualche mese fa era poco più di un'utopia. L'Italia presentava una situazione economica preoccupante ma non fino al punto di mettere in gioco la stabilità dei Paesi dell'eurozona. Non a caso l'attenzione era orientata soprattutto verso Grecia, Spagna e Portogallo. Solo dopo c'era il nostro Paese. Non dico che eravamo in una posizione di vantaggio, c'era però il tempo di limitare i danni provocati dalla crisi.
In questi ultimi mesi invece è cambiato tutto: il Portogallo ha optato per un cambio di rotta nel governo ( i socialisti sono stati sconfitti dai socialdemocratici alle ultime elezioni), in Spagna Zapatero ha rassegnato le dimissioni, avviando così l'iter verso nuove consultazioni elettorali. Infine, pochi giorni fa la Grecia ha annunciato la formazione di un governo di unità nazionale, scongiurando quel referendum sugli aiuti economici che aveva minato l'Europa. Un risultato su tutti: in seguito alle dimissioni di Zapatero, lo spread (indice che valuta la convenienza tra i titoli tedeschi e altri Stati) è calato, iniettando fiducia nei mercati internazionali rispetto all'economia iberica.
In Italia intanto coa accadeva? Si proponevano manovre assurde, fatte di tagli massicci alla spesa sociale e nessun piano piano per la crescita, si proclamava l'abolizione <<parziale>> delle province (provvedimento poi ritirato), i tagli ai costi della politica (in realtà si camuffavano i tagli agli investimenti dei ministeri nei propri settori di competenza), si proponevano i licenziamenti facili (secondo la filosofia sacconiana <<più si licenzia più si cresce>>, l'innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni. Il rispetto da parte delle istituzioni estere nei confronti delle nostre (eccezion fatta per il Presidente della Repubblica) scemava (per ultimo, il sorriso tra la Merkel e Sarkozy) causa l'incapacità – come si è accennato – di proporre soluzioni concrete per la ripresa dell'economia (infatti, non appena sono girate le voci di dimissioni del premier i mercati hanno spiccato il volo, per poi tornare a terra in seguito alla smentita) e gli scandali giudiziari e – soprattutto – sessuali del Presidente del Consiglio. Quest'ultimo, ha inoltre la colpa di non aver voluto cedere il passo già molto tempo prima.
Adesso il governo Berlusconi non c'è più. Ora, governo tecnico, governo di larghe intese, elezioni... quello che ci dovrà essere lo si dovrà compiere nel minor tempo possibile. Ovviamente non si può più sbagliare.
Paghiamo gli errori del peggior governo della storia repubblicana, delle personalità politiche più incapaci d'Europa. Abbiamo subito egoismi, lezioncine di economia, asenza di responsabilità... di chi aveva il compito di governare il nostro Paese.
Un nome per ringraziare tutti: Silvio.


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