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Un nuovo “Cosmos” sui nostri schermi, a trent’anni da quello di Carl Sagan

Creato il 19 agosto 2013 da Sabrinamasiero

Il trailer del documentario Cosmos.

Gli appassionati di documentari di astronomia e scienze spaziali hanno atteso a lungo per vedere il sequel della serie televisiva Cosmos di Carl Sagan: 33 anni per l’esattezza. Il prossimo anno sugli schermi americani arriverà la tanto attesa nuova serie presentata dall’astrofisico Neil deGasse Tyson, che in Italia è del tutto sconosciuto. Speriamo venga tradotto anche in italiano.

Cosmos- A spacetime Odyssey (Cosmo, Odissea nello spazio-tempo), andrà in onda sulla rete Fox nel 2014 partendo dalle basi della serie di Carl Sagan, che fu prodotta nel 1980, espandendolo ad un pubblico più moderno e facendolo diventare, secondo Tyson, molto di più di un libro di scienza televisivo.

L’obiettivo di Cosmos è di rendere la scienza più accattivante e accessibile a tutti i cittadini del mondo, portandoci a riflettere sulla propria esistenza. Questo tipo di messaggio è senza tempo, ha detto Tyson ai giornalisti dopo la proiezione del documentario al Comic-Con International a San Diego. “E’ la scienza di ogni giorno che ci dà la possibilità di riflettere sul nostro posto nell’universo”.

Ann Druyan, ultima moglie di Carl Sagan, che ha collaborato e prodotto la prima serie televisiva insieme col marito e Steven Soter, ha prodotto la seconda serie televisiva, Cosmos – A spacetime Odyssey. Ann ha fatto notare che, mentre la prima serie era dedicata al modo in cui la scienza aveva collocato la nostra Terra nello spazio e nel tempo, il nuovo Cosmos guarda al futuro. “Questa serie è ancora basata sullo stesso tema, ma racconterà un insieme di storie completamente differenti” ha affermato Ann Druyan.

Dal momento che sono passati ben trent’anni da quando è stato prodotto il primo Cosmos, ora vi sono effetti visivi che possono essere utilizzati per migliorare l’impatto e la portata della serie tv.
“Come esseri umani, ci piace ascoltare delle storie” ha affermato Tyson. “Abbiamo quello che penso sia la più grande storia mai raccontata: la storia dell’universo, e il nostro posto in esso, e come siano arrivati a scoprirlo. Alla fine, abbiamo a disposizione i metodi e gli strumenti per portare tutto questo nello schermo”.

Alcuni dei muovi effetti verranno ad aggiornare concetti ed immagini introdotti nel precedente documentario di Sagan, come il calendario cosmico. Se i dinosauri nel 1980 erano di cartone, oggi, sono stati rappresentati in qualcosoa di più rappresentativo e di più maestoso.

“Stiamo facendo esattamente quello che Carl Sagan avrebbe fatto, ossia quello di andare verso il vasto pubblico, il più ampio pubblico possibile, e cercare di toccare ogni persona” ha affermato Ann Druyan [Una sua foto è disponibile qui].

“Questo è Cosmos.  Una visione di speranza per il futuro” ha continuato Ann. “E’ sul futuro, quello che potremo avere, non è ancora troppo tardi, il futuro che è alla nostra portata, se solo potremo risvegliare coloro che si trovano in un senso di torpore”.

Carl Sagan Viking
Carl Sagan sul set di Cosmos, tra il 1970-1980 con un modello del Viking, le sonde gemelle atterrate su Marte. Crediti: NASA.

Per me Carl Sagan e il suo Cosmos saranno per sempre unici.

My Special Thanks go to Roger Weiss of Lyndon B. Johnson Space Center.

Fonte WiReD: Neil deGrasse Tyson Says Long-Awaited Cosmos Sequel Tells ‘Greatest Story Ever Told’ – http://www.wired.com/underwire/2013/07/cosmos-tv-show-degrasse-tyson/

Sabrina


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