Un nuovo inizio

Da Eleonora
Un nuovo inizio, si, perché a quasi 33 anni e dopo un anno e mezzo a casa con le mie bimbe, ho ricominciato a lavorare, e ne sono molto felice! Vi sembrerà strano, qualcuno si potrà pure scandalizzare, ma io, di stare a casa tutto il giorno, non ne potevo proprio più.
Mi sembrava quasi di non saper neppure più parlare, perché, un bimbo ti da tantissime soddisfazioni, è la cosa più bella che possa capitare a una donna, ma per sentirmi bene, io ho bisogno anche di altro.
L’idea di stare a casa con le bimbe è stata una mia scelta, perché volevo occuparmene al meglio e non volevo delegare questo compito a nessuno, ma più il tempo passava e più mi sentivo felice e soddisfatta dei progressi delle bimbe, e più cresceva il mio malstare interiore, un senso di combattimento e di inquietudine, di rimpianto, di paura di perdere tutto quello che in 13 anni di lavoro avevo duramente imparato e coltivato.
I compiti di una mamma casalinga sono tanti e vari, ma alla lunga la routine li trasforma in qualcosa di pesante che non riuscivo più a sopportare.
La casa era sempre disordinata, le giornate sempre uguali, e mi sentivo frustata!
Un mese fa l’azienda per cui ho lavorato per 10 anni, mi ha proposto di ritornare a part-time, non con lo stesso impegno, ma a supporto di chi ha preso il mio posto; lo so, non è la stessa cosa, ma essendo realista so che certe scelte ne escludo altre e ho deciso di accettare.
Mi sento rinata, 4 ore fuori casa, sono quello che più mi serviva per riprendermi i miei tempi, i miei spazi. Ginevra ha iniziato una nuova avventura in un nido in famiglia, dove può essere sia coccolata, quasi come dalla mamma, e allo stesso tempo imparare dei piccoli rituali che a casa, sembrava impossibile praticare, quale mangiare seduta ad esempio… Angelica è in prima elementare e al pomeriggio mangiamo insieme e la aiuto nei compiti, ho una signora che mi da una mano con le faccende di casa una volta a settimana. Tutto mi sembra più semplice, vedo tutto con una luce diversa, magari è solo l’inizio, ma per ora mi sento meglio sia come mamma che come persona.

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