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Un nuovo look e la ricetta a cui sono più legata per festeggiare i due anni di blog

Da Paneemarmellata
~Sunrise - Norah Jones~
Sono trascorsi ormai due anni da quando, un po' per gioco, ho pubblicato il primo post su questo mio piccolo spazio virtuale. Da allora ho scoperto e sperimentato tante cose nuove in cucina, anche se tanto ho ancora da imparare. Spesso resto a bocca aperta guardando le foto dei piatti di altre food blogger e spero anch'io di migliorare ancora per avvicinarmi ai loro risultati. Qualche passo avanti credo di averlo fatto rispetto a due anni fa: in cucina sicuramente, con il blog ci sto lavorando. E, per questo motivo e per festeggiare il secondo blog compleanno, ho deciso di rinnovare il layout che, ad essere sincera, era da un po' che non mi convinceva più. Un restyling ispirato anche ad una mia progressiva presa di coscienza: una riscoperta della natura e del valore delle cose semplici e genuine. E, infatti, ho scelto la locuzione 'cooking with Nature' per sottolineare ciò che, invece, spesso si dimentica, e cioè che la prima artefice di un buon piatto è prima di tutto Madre Natura che ci offre una quantità infinita di cereali, ortaggi, frutta, semi...., alimenti preziosi che aricchiscono i nostri piatti e ci aiutano a mantenerci in salute. E, proprio per tutto quello che ci mette a disposizione (e non solo in cucina: come non pensare, ad esempio, ai colori di un tramonto, all'immensità del mare o al sorriso di un bambino?), merita profondo rispetto. Un rispetto che oggi non vedo più da parte delle persone: quando si va al supermercato non ci si sofferma mai a pensare al duro lavoro delle stagioni e dell'uomo per portare in tavola una mela, la farina per fare il pane, o la pasta; oltretutto in agricoltura si usano prodotti chimici sempre più distruttivi che impoveriscono e distruggono il suolo e i delicati equilibri tra gli esseri viventi e si cerca di piegare la Natura ai propri bisogni, non ricordando che Lei è più forte, come ormai sempre più spesso ci ricorda. Non dobbiamo dimenticare che solo rispettandola si può garantire un futuro migliore ai nostri figli! In cucina poi trovo sia importante cercare di preferire i prodotti del nostro territorio, ottenuti con il lavoro di persone che mettono in quello che fanno passione, impegno, dedizione ma, soprattutto, ricerca della qualità, il tutto in armonia con la Natura. E ce ne sono ancora di realtà di questo tipo! Credo fermamente al fatto che non si può realizzare un buon piatto se non si usano ingredienti eccellenti e questa convinzione mi ha anche portato a cambiare il modo di fare la spesa: non amo più tanto andare a far la spesa nell'enorme e freddo supermercato, preferisco il piccolo negozio in cui puoi stabilire un contatto con le persone, sai che i proprietari stanno attenti a cosa offrono, credono nella genuinità di quello che vendono e cercano di accertarsene di persona, o anche comprare direttamente dal piccolo produttore che sai come lavora o, ancora, acquistare la farina nel mulino che usa macine a pietra in cui senti ancora tutto il profumo dei cereali; insomma, cerco di prestare attenzione a cosa metto nel carrello e questo ovviamente si riflette anche sul modo in cui cucino. E questo, non solo per una questione di gusto, ma anche di salute! E, come omaggio al mio blog e ai prodotti genuini che ti fanno stare bene, oggi riporto una ricetta speciale, la ricetta a cui sono più legata in assoluto, quella che mi ha fatto decidere di chiamare questo blog 'pane&marmellata': la ricetta della marmellata di pesche e pere della nonna, la più buona del mondo per me, una marmellata che mi riporta alla mente i felici anni dell'infanzia, quando la mia merenda preferita era fatta di buon pane spalmato di questa meravigliosa marmellata. E' una ricetta semplice, ma davvero speciale!!!
Pane&marmellata
Un nuovo look e la ricetta a cui sono più legata per festeggiare i due anni di blog
 Ingredienti per il pan bauletto semintegrale di farro:
  • 300 g di farina integrale di farro
  • 200 g di farina bianca di farro
  • 250 g di acqua tiepida
  • 2 g di lievito di birra secco o 5-6 g di lievito fresco (io lo faccio con la pasta madre essiccata)
  • 55 g di olio extravergine d’oliva
  • 1 cucchiaio di malto o miele
  • 1 cucchiaino di sale
In una ciotola sciogliere il lievito con l’acqua ed il malto (se usate la pasta madre essiccata non serve scioglierla in acqua ma basta mescolarla alla farina). Far riposare 5 minuti. Aggiungerlo alla ciotola con la farina ed iniziare ad impastare. Unire poi l'olio ed il sale e continuare ad impastare fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Coprire con un canovaccio inumidito e far lievitare per 5 ore. Trascorso questo tempo, stendere l'impasto con le mani fino ad ottenere un rettangolo avente la stessa lunghezza dello stampo da plumcake, poi arrotolarlo prendendo dal lato più lungo e metterlo nello stampo foderato di carta da forno. Far lievitare un'altra ora. Infine, infornare nel forno caldo a 180° e cuocere per circa 40 minuti.
Ingredienti per la marmellata più buona del mondo:
  • 2 kg di pere
  • 2 kg di pesche
  • 2 kg e 800 g di zucchero (io preferisco quello integrale di canna, mia nonna usa quello bianco)
  • Vaniglia
Far macerare la frutta tagliata a pezzi con lo zucchero e la vaniglia per almeno 3 ore. Intanto sterilizzare i vasetti facendoli bollire qualche minuto nell’acqua bollente e farli asciugare bene. Mettere sul fuoco la frutta, far bollire un’ora circa e poi passarla col passaverdura. Mettere nuovamente sul fuoco e fare cuocere fino al raggiungimento della consistenza voluta (fare la prova piattino per controllare la densità: se un cucchiaino di marmellata messo su un piattino inclinato cola lentamente, allora si può togliere dal fuoco).  Invasare la marmellata ancora calda aiutandosi con un imbuto. Se la marmellata cola sul bordo dei vasi dove si avvita il coperchio, pulirli con cura. Chiudere i vasetti, metterli in una grossa pentola con dei canovacci per evitare che sbattendo tra di loro si rompano e coprirli di acqua fino ad almeno 5 cm sopra i coperchi e farli bollire per 20 minuti dall'ebollizione. Controllare che si sia creato il sottovuoto e conservare in un luogo fresco.
Lo sapevate che la marmellata...

... indica una preparazione semisolida dolce, o più raramente agrodolce, a base di vegetali a pezzetti e zucchero e cotta a lungo? Nella grande maggioranza dei casi è a base di frutta, ma non mancano esempi differenti come la marmellata di pomodori rossi o verdi oppure quella di rabarbaro. Dal 1982, per effetto di una direttiva comunitaria, solo prodotti ottenuti da agrumi possono essere venduti nell'Unione Europea con la denominazione di "marmellata", mentre tutte le altre preparazioni vanno chiamate confettura. Il nome marmellata deriva dalla parola portoghese marmelo, per mela cotogna (dal greco "mela di miele" ). Diffusa in quasi ogni paese, ha generato una serie di leggende sulla sua origine, che spesso coinvolgono personaggi reali come Elisabetta d'Inghilterra o Caterina de' Medici. In realtà, già gli antichi greci conservavano le mele cotogne cuocendole lentamente per addensare gli zuccheri contenuti. L'addensamento del composto ottenuto si ha durante il raffreddamento, per azione della pectina. È da notare comunque che, prima dell'avvento dello zucchero, evento alquanto recente, l'unico dolcificante conosciuto oltre ai succhi di frutta era il miele, materiale costosissimo, usato dai ceti poveri come merce di scambio per avere prodotti essenziali, piuttosto che per il consumo diretto. Il termine "mela di miele" non deriverebbe perciò dall'aggiunta di miele, ma per il fatto che la polpa del frutto che è praticamente immangiabile anche in fase di maturità, pochissimo dolce, dura, e piuttosto acre, subisce con la cottura, prima di qualsiasi aggiunta di eventuali addolcenti, una trasformazione drastica degli zuccheri a lunga catena contenuti (quindi "poco dolci") in zuccheri decisamente "dolci", con uno spiccato profumo di miele. Una preparazione affine è quella della canditura della frutta o della verdura, considerata un regalo principesco nello stesso periodo. È tuttavia probabile che entrambe le tecniche siano ben più antiche: la cottura e, insieme, la concentrazione degli zuccheri assicurano una lunga conservazione della frutta, altrimenti impossibile in epoche prive di sistemi di refrigerazione. fonte: Wikipedia  

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