Il 18% in Sicilia significa almeno il 25% a livello nazionale e marzo è ancora lontano: c'è ancora tempo affinché i partiti possano spingere qualche altro migliaio di voti alla lista 5 stelle.
I partiti, sono proprio loro i veri sconfitti delle elezioni regionali in Sicilia. I loro numeri rispetto alle elezioni del 2008 sono infatti imbarazzanti, quelli del PDL particolarmente disastrosi:
I partiti sono talmente allo sbando che se ne è accorto pure Monti che, recentemente se nè uscito con questa dichiarazione: "Questo governo maledetto piace comunque più dei partiti".
Il che è vero ed è anche tutto dire visto che l'attuale governo non ha fatto altro che smantellare lo stato sociale.
Tuttavia non c'è solo gioia ed abbracci nel Movimento. A far discutere sono le regole imposte da Grillo per le elezioni politiche di marzo. Infatti sul suo blog compare un vero e proprio codice di comportamento che i candidati dovranno accettare per essere tali.
In particolare, sotto la voce "comunicazione" compare il divieto di partecipare ai talk show televisivi.
Conosciamo tutti l'avversione di Grillo verso le televisioni e il già noto "consiglio" agli eletti del MoVimento di non parteciparvi, ma imporre una regola vera e propria mi sembra assolutamente fuori luogo.
L'indipendenza delle liste civiche territoriali nel decidere programma e candidati è stata ampiamente testimoniata da tutti, perchè ora si vuole limitare tale indipendenza imponendo una regola scritta sgradita a molti?
La comunicazione è uno degli aspetti decisivi di una campagna elettorale e, i candidati, dovrebbero poter agire autonomamente senza imposizioni dall'alto.
A far discutere è anche uno dei requisiti per poter essere un candidato: bisogna infatti essersi presentati ad elezioni comunali e regionali in una lista del MoVimento. Tale requisito taglia fuori una fetta notevole di persone tra le quali, probabilmente, ci sono competenze non indifferenti. E' giusto premiare chi si è mosso in prima linea già da tempo ma, come ogni cosa, ha i suoi pro e i suoi contro.
Insomma, Grillo sta facendo troppo il leader, nonostante abbia detto ai giornalisti che tale termine non gli è gradito insieme a moltissimi altri... per la cronaca, le istruzioni ai giornalisti si davano in altri tempi e altri contesti.