Il vento soffia, anche forte. E in ogni suo respiro ci porta qualcosa di nuovo, aria fresca da respirare tutta d’un fiato o da gustarsi attimo dopo attimo. E’ un vento che sa di nuova vita, di una freschezza che senti sulla pelle e che regala brividi di emozione.
Era da un po’ che aspettavo. Un mese fa le strade con la mia ex hostfamily si erano separate, e da allora solo un grande universo fatto di incognite e di dubbi al quale non potevo assolutamente dare delle certezze. La tanto attesa risposta è poi finalmente arrivata, ed è fresca di appena due giorni: ho finalmente trovato la mia sistemazione. Mia, perchè non ho trovato solo il luogo in cui passare i quasi otto mesi che mi dividono dal ritorno, ma ho trovato un ambiente, un luogo, una famiglia e un ”contorno” che mi calza alla perfezione. Per sta volta non mi soffermerò a parlare dei singoli che compongono questo fantastico insieme, per questo ci sarà tempo. Sono finito su, 400 km a nord del Circolo Polare Artico, in un villaggio chiamato Andenes, situato nell’isola di Andøya. Un paesino a misura d’uomo, dove tutti conoscono tutti, in cui un grande faro rosso la fa da padrone, sovrastando le case colorate, com’è tipico dei villaggi di mare. Tutto in torno a me, l’Oceano. Un Oceano grande come i sogni che maturavo prima di sbarcare qui, e che finalmente ora riusciranno ad esaudirsi. Ieri la neve qui ha ricoperto ogni cosa, formando un manto bianco che cela solennemente ogni cosa sulla quale si è posato. Una magia, condita da un’esperienza che nella vita solo poche persone si possono permettere di vedere: osservare la maestosa Aurora Boreale. Lo strillio rauco dei gabbiani, uniti al profumo di salsedine tipico dei posti di mare, mi fanno venire il sorriso. Io allora vi saluto così, osservando dalla finestra della mia stanza l’immensità dell’Oceano, e pensando a tutte le sorprese che questo futuro mi riserverà.
PS: prima di chiudere, volevo aggiungere una cosa. Un ringraziamento, fatto con il cuore, a tutti coloro che nei momenti tristi e difficili che mi sono lasciato alle spalle mi sono stati vicini, facendomi sentire il loro calore nonostante tutta la distanza che ci separa. E su tutti, una menzione particolare ai miei genitori, Paolo e Nicoletta, che non hanno mai smesso un attimo di aiutarmi. La lontananza mi ha fatto capire ancor di più quanto è infinito e irrazionale l’amore che nutro per loro.Matteo.