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Un nuovo mondo per i non vedenti.

Creato il 04 luglio 2010 da Occhioalgolf

Da quando ho comprato il mio IPad lo porto sempre con me. Sia per leggere i giornali sia per farlo vedere ai miei pazienti. Spesso essi, quando sono ipovedenti, la prima cosa che abbandonano è la lettura che spesso è la loro ancora di vita, vista letà. Credo che l’IPad con la possibilità di ingrandire i testi solo toccando può aiutare molto.

Oggi poi ho letto che è in sperimentazione una vettura per persone non vedenti:

La prima automobile per non vedenti sarà presentata ufficialmente nel gennaio prossimo. Frutto di un decennio di sperimentazioni e ricerche, il veicolo permetterà a chi è cieco di guidare normalmente nel traffico di una città, su un’autostrada o perfino su un circuito per fare: proprio su uno di questi, al Daytona International Speedway, verrà testato per la prima volta di fronte a rappresentanti dell’industria, giornalisti specializzati e pubblico. Ci vorrà probabilmente ancora qualche anno prima che il mercato sia pronto ad accettare l’idea di un’auto per non vedenti, ma la tecnologia è in pratica già pronta.

Costruire una macchina che trasporta persone non dotate della vista, dicono i suoi inventori, è stato relativamente facile: in fondo il pilota automatico è in grado di far decollare, volare e atterrare aereoplani, quasi senza bisogno di supporto umano, dunque perché preoccuparsi che la stessa cosa non possa essere fatta per un veicolo che viaggia su quattro ruote sulla terra? La difficoltà vera, spiegano gli scienziati della Virginia Tech University in un’intervista al quotidiano Times di Londra, era permettere al non vedente che si trova al volante di guidare davvero, di prendere le decisioni su dove andare, e a che velocità, in modo autonomo.

L’approccio del professor Dennis Hong e dei suoi collaboratori dell’università americana ha seguito due strade parallele. Da un lato, il veicolo è dotato di un sistema di laser, telecamere e meccanismi computerizzati che scannerizzano la strada davanti all’auto, “vedendo” per conto del viaggiatore, individuando ostacoli, incroci, semafori, altri autoveicoli, e così via. L’altro approccio è stato trovare un modo di dare al guidatore non vedente un’autonomia, un’indipendenza. Lo si è trovato attraverso guanti speciali che il guidatore deve indossare, che lo informano, attraverso una varietà di vibrazioni ed impulsi, di tutto quello che si trova davanti alla vettura. I guanti gli dicono se c’è una curva, se è stretta, avvertono sull’intensità del traffico, sulla necessità di frenare all’improvviso per un ostacolo, sulla possibilità di accelerare perché la strada è libera o sulla necessità di fare un sorpasso e cambiare corsia. E così via. 



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