Foto from Flickr
Per volontariato (anche se mi fa strano chiamarlo così) mi occupo di ragazzini specialmente nel fine settimana, da quando ho iniziato ho sempre avuto a che fare con gli adolescenti, croce e delizia della civiltà occidentale! Per i primi 5 anni ho avuto più o meno lo stesso gruppo (per età c'è chi passa oltre e chi arriva ovviamente, ma chi con me ha iniziato con me ha pure finito), negli anni abbiamo imparato a conoscerci e a volerci bene con un affetto che rimane. Rimane soprattutto nei nomi, io ne ho diversi per loro, e loro ne hanno uno per me, io per loro sono Cla, ogni tanto La Cla. Giusto l'altra sera chiamo una di loro, a casa mi risponde la mamma:
"Sì, te la passo, Francesca, c'è Claudia"
"Claudia chi??"
"Claudia ... (cognome)"
"ah, La Cla"
Solo loro mi chiamano così, per i miei amici di solito sono Clode, e devo dire che sono tutti soprannomi che mi danno loro spontaneamente (a me, dico la verità, piacciono i nomi per intero!). Dall'anno scorso ho cambiato gruppetto, sempre adolescenti (che le cose troppo facili non ci piacciono, qui) ma altri, non i miei ragazzi... L'anno è stato molto duro per me e per loro, io non abituata a veder messo in discussione quello che dico, loro non abituati ai miei paletti al mio essere affettuosa ma distaccata. In ogni caso è andata, abbiamo vissuto un anno che nel bene e nel male qualcosa ci ha lasciato. Quest'anno si ricomincia e vengo confermata per quel gruppo (non era scontato), alla notizia i ragazzi non hanno particolari reazioni, tranne una che si lascia sfuggire, tra i commenti sul gruppetto che è stato loro assegnato: "beh io sono contenta che ci sia la Cloudy (pronunciato più o meno come gli inglesi delineano una giornata nuvolosa)". Mi è scappato un sorriso.
Un nuovo inizio, un nuovo nome...
Magazine Società
Potrebbero interessarti anche :