di Cristiano Abbadessa
È uscito nei gorni scorsi il nuovo romanzo pubblicato dalla nostra casa editrice.
Un momento importante, perché segna la ripartenza dopo oltre un anno in cui la situazione finanziaria, ma anche la necessità di ripensare a fondo le strategie editoriali, ci aveva inchiodati al fermo delle uscite.
L’opera appena pubblicata è Trauma di Stato, di Alessandro Didoni (autore che chi ci segue conoscerà già per alcuni racconti inviati per il progetto Narrativo Presente). È un romanzo di valore, molto moderno nello stile e nella ritmica incalzante, coinvolgente e avvincente. È anche, come nella nostra tradizione, ricco di spunti per la riflessione; di più, Didoni rivisita, pur muovendosi in una rigorosa finzione letteraria, un pezzo della storia recente del nostro paese, proponendo ipotesi che meriterebbero ampio risalto e discussioni. In potenza, un titolo che alla qualità letteraria aggiunge la capacità di suscitare dibattito e polemiche per i contenuti, tutt’altro che scontati. Altro non aggiungo, perché il romanzo merita di essere letto, e ve ne lascio il piacere.
Al momento, Trauma di Stato è disponibile solo nel formato digitale, presso le piattaforme di distribuzione dei nostri e-book. Non si tratta di una scelta al risparmio, perché è già definita l’uscita cartacea per l’autunno, in accoppiata con un altro romanzo di cui avremo modo di parlare.
Il motivo della pubblicazione del solo e-book, e dell’uscita sfalsata fra versione digitale e cartacea, sta invece in un esperimento collettivo in cui vogliamo coinvolgere i nostri lettori. Il romanzo di Didoni (come è spiegato con più ampiezza in apertura dell’edizione digitale) si snoda su due piani narrativi: uno portante, che segue il protagonista in una rigorosa cronologia ben scandita e si svolge in un lasso di tempo circoscritto; uno propedeutico o esplicativo, che procede per successivi falsh-back riferiti a singoli episodi avvenuti molti anni prima e diluiti in un arco di tempo a sua volta definito. Questi flash-back, nella versione digitale, possono essere inseriti in alternanza alla narrazione principale (secondo la scelta dell’autore), raggruppati, letti all’inizio, letti alla fine o bellamente ignorati; nella versione cartacea, ovviamente, la loro posizione non potrà essere scelta dal lettore, ma sarà definita dalla redazione. Proprio sull’utilizzo di questi flash-back a inserto, sulla loro necessità, sulla funzione che svolgono rispetto al dipanarsi della narrazione vogliamo sentire il parere dei lettori; chi leggerà Trauma di Stato in versione digitale e parteciperà alla discussione su questo aspetto, concorrerà quindi in certo modo alla definizione della versione cartacea.
E qui sta l’altra notizia.
La discussione sul romanzo di Didoni è stata lanciata in un nuovo spazio: un forum dedicato all’argomento, che sarà uno dei tanti forum che apriremo per parlare di editoria, di letteratura e di Autodafé con lettori e autori.
Ma il forum sarà solo una parte della grande piazza, l’Agorá di Autodafé, che stiamo implementando in queste settimane, che si arricchirà ogni giorno di nuovi contenuti e che sarà pienamente operativa a partire da settembre.
Non anticipo e non aggiungo altro, qui e ora. Seguitene l’evoluzione, a partire da uno scheletro che andrà rimpolpandosi e rivestendosi. Ma presto, per dare il senso dell’importanza di quel che stiamo mettendo in piedi, non mancherà occasione per spendere qualche parola precisa sulla filosofia del progetto e sulle molte opportuità che offriremo.