Senza poi contare il "saccheggio" di risorse operato dai Paesi più ricchi: solo nel caso di Tonga di cui ci occuperemo, bastino i nomi di George Smith, Polota-Nau e i Faing'a bros, Jonah Lomu, Doug Howlett o del gallese Toby Faletau.
Non è (più) questione di inadeguatezza dello staff tecnico e mentalità prettamente individualistica, "alla Sevens" di quegli armadi ambulanti senza paura: è proprio una questione di necessità, evidenziata ad esempio dalla polemica di questi giorni sollevata da Mannix, ex membro del coaching staff del Racing Metro, che ha rivelato come a suo dire al trio figiano in forza ai parigini (VuliVuli, Qovu, Bobo) fosse staccato un assegno affinché rimanessero in Francia e non partecipassero al Mondiale 2011, dove Fiji non brillò affatto.
Ciò detto, paradossalmente per le Isolane il tour boreale di novembre è sempre più facile di quello australe di giugno: quassù han già quasi tutti i giocatori migliori sottomano ... da cui le sorprese, ad esempio nei Test Match europei di Samoa del 2011.
Arriviamo allora ai casi Azzurri: occhio a non sottostimare Tonga, partita d'esordio apparentemente in tono minore. Non si tratta più della cenerentola Pacifica, basterebbe ricordare i recenti Mondiali. Per chi si affidasse troppo alle "tradizioni" - o al folklore: la preghiera (foto) o la Sipi Tau - qui sotto riportiamo i facts, la recente salita accelerata nel ranking della nazionale pacifica: dal Mondiale non sono più i soliti "molto fisici ma forse un po' disorganizzati", come parrebbe ancora pensare lo staff azzurro mandato in conferenza stampa.
Invece l'informazione locale s'adegua all'undestatement (sugli avversari): è una curiosità l'unica nota reperibile in giro sulla formazione selezionata da Mana Otai (ex giocatore ad Auckland che ha rimpiazzato Isi Maka) per la sfida con gli Azzurri a Brescia sabato prossimo, relativa a tal Fangatapu 'Apikotoa, mediano d'apertura e centro ex Coventry, ora del Novaco Alghero. Vabbè.
Sarebbe il caso invece, per aiutare a formarsi un'idea sul potenziale dei Tongani, di associare anche gli altri i nomi selezionati al club in cui giocano: aiuterebbe a rimuovere la suggestione che si tratti di volonterosi pellegrini, provenienti da pur storiche ma poco intimidenti piazze come quella sardo-catalana. Per fortuna vostra e anche mia come dice quello, ci siamo noi di RR fuori dal coro a farlo per tutti.
15 Lilo Vungakoto (Union Bordeaux Bégles), 14 Fetu'u Vainikolo (Connacht), 13 Sukanaivalu Hufanga (Newcastle Falcons), 12 Sione Piukala (Perpignan), 11 Viliami Helu , 10 Fangatapu' Apikotoa, 9 Taniela Moa - capitano (si divide tra Waikato Chiefs e Pau) , 8 Viliami Ma'afu, 7 Sione Vaiomo'unga , 6 Sitiveni Mafi (Leicester Tigers), 5 Tukulua Lokotui (Wellington), 4 Joe Tu'ineau, 3 Halani 'Aulika (London Irish), 2 Elvis Taione (Western Force), 1 Alisona Taumalolo (Chiefs, ora a Perpignan)
A disposizione: 16 Ilaisa Ma'asi , 17 Tevita Mailau (Mont de Marsan), 18 Hale T-Pole (Northland), 19 Paula Kaho , 20 Samisoni Fisilau (Northland), 21 Alipate Fatafehi, 22 Viliame 'Iongi (ex Scarlets e Brumbies), 23 Soane Tonga'uiha (Northampton Saints)
In particolare, occhio non solo ai soliti backs e back rowers Isolani: con Tonga bisogna porre attenzione alla prima linea (Taumalolo, primo marca-mete dei Chiefs vincitori del SuperRugby 2012, Aulika due mete in cinque partite di Premiership quest'anno, Tonga'uiha in panca) e a Taniela Moa: nome apparentemente dolce, in realtà incisivo e potente mediano sui 100kg, vero regista che supplisce in pieno alla carenza di fly-half in una squadra è vero molto fisica, ma anche solitamente organizzata e per niente farfallona.
Dopo gli Azzurri, Tonga se la vedrà nei test novembrini con Usa e Scozia; le altre Pacifiche in campo: Samoa inizierà col Canada poi intersecherà i percorsi di Galles e Francia, Fiji invece sfiderà Inghilterra e Irlanda per chiudere con la Georgia. A proposito di Pacifico, in Tour Europeo c'è finalmente anche il Giappone di Eddie Jones, mandato tanto per cominciare sul Mar Nero, a vedersela con Romania e Georgia.