Wangari Maathai
È scomparsa una grande figura femminile che ha caratterizzato la lotta a favore dell’ambiente: Wangari Maathai
È stata una colonna portante per lo sviluppo sostenibile dell’Africa, riconosciuta a livello internazionale per il suo impegno per la democrazia, i diritti umani e la salvaguardia della natura.
Nato vicino a Nyeri, negli altopiani centrali del Kenya, Wangari Maathai ha studiato in Kenya e negli Usa ed è stata la prima donna dell’Africa orientale ad ottenere, nel 1971, un dottorato di ricerca all’Università di Nairobi. Nel 2002 è stata eletta nel Parlamento del Kenya e per un breve periodo è stata Assistant Minister all’ambiente e risorse naturali del suo Paese.
Nel 1985 presi parte alla Conferenza delle Nazioni Unite sulle donne a Nairobi, che chiudeva il Decennio delle Nazioni Unite per le Donne iniziato nel 1975 a Città del Messico. Ho annusato un’atmosfera di grande creatività delle donne africane, una forte voglia di riscatto, di ugualianza in risposta a tutte le discriminazioni e alle violenze subite.
Non mi stupisce di aver sentito, anni dopo, associare il nome di Wangari Maathai al Premio Nobel.
Infatti nel 2004 riceve il prestigioso premio per la pace come riconoscimento per la sua attività per la sostenibilità ambientale e l’emancipazione delle donne.
E’ la prima ambientalista e la prima donna africana a ricevere questo onore. Nell’annunciare il premio, il Comitato norvegese per il Nobel disse che la professoressa Maathai era in prima linea «Sul fronte della lotta per promuovere lo sviluppo sociale, economico e culturale ecologicamente praticabile in Kenya e in Africa».
Wangari Maathai riceve il Premio Nobel
Dichiarò all’assegnazione del Nobel: “La pace nel mondo dipende dalla difesa dell’ambiente”
Di fronte a quel Nobel inatteso, Maathai non si scompose: scavò la terra e vi mise una pianticella. “Perchè quel che faccio» continuava a ripetere «è molto semplice: pianto gli alberi”.
Fondò nel 1977 il Green Belt Movement che ha piantato 40 milioni di alberi in Kenia e altri Paesi africani per combattere l’erosione. Lo spirito del movimento si basa su 4 principi fondamentali:
1 – Amore per l’ambiente.
2 – Gratitudine e rispetto per le risorse della terra.
3 – Autopotenziamento e automiglioramento.
4 – Spirito di servizio e volontariato”.
In un comunicato il WWF scrive: «Mancherà a tutto il Wwf l’energia e la concretezza di Wangari Maathai, ambientalista, biologa keniota e prima donna africana ad aver ricevuto il Premio Nobel per la Pace. Con il Green Belt Movement da lei fondato ha dato un grosso contributo per fermare la deforestazione in Africa e non solo».
Come già sapete, Il 2011 è l’Anno Internazionale delle Foreste. Spero che l’eco delle gesta di questa grande donna arrivino a tutti e facciano conoscere la sua forza di volontà e la sua caparbietà.
Che possa servire d’esempio alle nuove generazioni (e non solo) stimolando il rispetto, la cura e l’attenzione per la nostra Grande Madre, la Terra.