Ho sentito un’onda
calda e in quell’attimo
d’affanno non ho saputo
nuotare
(Dov’eri,
tu?)
Sospinta dal mare denso
nel cobalto elettrico
fluttuavo, incerta
(so solo i miei sogni,
io non so altro)
Eri tu. Onda
scomposta, rovente
(Chi spingeva la tua schiena
e mordeva il tuo ventre
ti lasciava tesa e inabile)
Eri tu, più forte di te
la spinta, il graffio nascosto
dentro
quel suono ingenuo
Ecco il filo. L’invocazione
messa a tacere,
il grido di sè incapace
Ecco l’abbraccio scarno
..
Ed eccomi, perduta
nel sogno non mio