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Un’opera d’arte al mese #8 – L’unione della terra con l’acqua

Creato il 30 giugno 2015 da Ilariagoffredo

Ciao a tutti!

Eccoci qui con un nuovo appuntamento della rubrica Un’opera d’arte al mese (visto che se mi impegno riesco a non far scadere il mese? XD).

Titolo del dipinto

L’unione della terra con l’acqua

Artista

Peter Paul Rubens

Anno di realizzazione

1618

Dimensioni

222x 180 cm

Tecnica

Olio su tela

Dove si trova

Museo dell’Hermitage, San Pietroburgo, Russia

Curiosità

Nel dipinto la languida posa di Cibele, la dea della terra, si ispira a una statua dello scultore greco Prassitele, intitolata Satiro in riposo. Di sicuro Rubens vide una copia romana di quest’opera mentre si trovava in Italia. Lo scultore era famoso per le sue pose a S in cui il corpo si curva e la contempo di inclina, donando alla figura linee aggraziate, effetto difficile da rendere sul marmo.

Il dipinto

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In passato era normale ricorrere alla mitologia classica per rappresentare allegorie politiche o religiose. In questo caso si tratta di una sorta di storia d’amore, con Netturno e Cibele che si tengono per mano, a voler significare un’unione tra la città e il mare. I corpi delle due divinità, perfettamente simmetrici, rivolti l’uno verso l’altro in armonia, quasi attorcigliati tra loro, danno al dipinto un movimento a spirale. Si tratta di una scena felice e il messaggio è chiaro: la pace porta prosperità. Nella fattispecie Cibele rappresentava Antwerp, la città più importante delle Fiandre, e Nettuno rappresentava lo Sheldt, il fiume da cui Antwerp dipendeva per l’accesso al mare. Gli olandesi all’epoca avevano bloccato la strada: senza questo accesso, le fiandre non potevano commerciare e senza commercio la loro economia sarebbe andata in rovina.

L’opera venne venduta all’asta a Parigi nel 1775 a un prezzo relativamente basso a causa di controversie sulla sua autenticità. Il Museo dell’Hermitage, fondato nel 1746, acquistò l’opera sotto l’autorità di Paolo I, successore della madre Caterina la Grande nel 1796.

L’artista

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Peter Paul Rubens (Siegen, Vestfalia 1577 – Anversa 1640) fu un pittore fiammingo. Il suo stile contribuì a determinare gli aspetti più esuberanti, voluttuosi e vivaci della pittura barocca. Combinando la pennellata vigorosa, i colori luminosi e la luce della scuola veneziana con il vigore dell’arte di Michelangelo e il dinamismo formale della scultura ellenistica, Rubens creò uno stile vibrante, la cui forza emana dalla tensione tra lo spirito razionale e quello emozionale, tra il classico e il romantico. La sua opera influenzò artisti come Jean-Antoine Watteau, Eugène Delacroix e Pierre-Auguste Renoir.

Svolse l’apprendistato ad Anversa, presso Tobias Verhaecht, Adam van Noort e Otto van Veen, tre pittori fiamminghi minori, influenzati dal manierismo della scuola fiorentina e romana del XVI secolo. Nel 1598, all’età di ventuno anni, ottenne il rango di maestro pittore presso la gilda di San Luca di Anversa. In seguito, com’era costume per gli artisti nordeuropei del tempo, Rubens viaggiò in Italia, centro dell’arte europea nei due secoli precedenti. Giunto a Venezia nel 1600, fu particolarmente suggestionato dai dipinti di Tiziano, Paolo Veronese e Tintoretto; successivamente, nel periodo in cui visse a Roma, trasse ispirazione dalle opere di Michelangelo e di Raffaello, nonché dalle sculture greco-romane.

Rubens fu per circa nove anni presso Vincenzo Gonzaga, duca di Mantova, per il quale, oltre a eseguire opere originali (Adorazione dei pastori, 1608, San Filippo, Fermo), copiò alcuni dipinti rinascimentali della collezione privata e svolse funzioni diplomatiche presso Filippo III di Spagna. Durante il periodo italiano risentì dell’influenza delle prime opere barocche di Annibale Carracci e di Caravaggio, ed entrò in contatto con i principali intellettuali del tempo.

Nel 1609, tornato nelle Fiandre, Rubens, che in Italia aveva dato vita a una delle prime espressioni del barocco, divenne pittore di corte dell’arciduca Alberto, viceré dei Paesi Bassi. Per far fronte alle numerose commissioni creò una grande bottega, che svolse un ruolo fondamentale per la sua produzione e fu frequentata dai più insigni artisti dell’epoca. Rubens solitamente dipingeva lo schizzo iniziale ed eseguiva la parte finale dell’opera, lasciando ai collaboratori l’esecuzione delle fasi intermedie. Molte opere gli vennero commissionate dalla Chiesa fiamminga proprio per le emozionanti interpretazioni che sapeva dare degli eventi religiosi; gli esempi più significativi sono il Trittico dell’Erezione della Croce (1610-1611) e la Discesa dalla Croce (1611-1614), entrambi nella Cattedrale di Anversa. Tra il 1622 e il 1630 Rubens svolse numerose missioni diplomatiche. Durante una visita alla corte di Francia nel 1622, la regina Maria de’ Medici gli commissionò, per il Palazzo del Lussemburgo, una serie di 21 grandi dipinti allegorici ispirati alla propria vita, completati nel 1625: Storie di Maria de’ Medici (Louvre, Parigi).

Inviato a Madrid dal viceré dei Paesi Bassi tra il 1628 e il 1629, ricevette dal re di Spagna Filippo IV incarichi di corte e diverse commissioni, esercitando, con le sue opere, una forte influenza sul giovane Diego Velázquez. In occasione di una successiva missione a Londra fu nominato cavaliere da Carlo I, per il quale eseguì diversi dipinti e compose gli schizzi preparatori per il soffitto della Banqueting House a Whitehall Palace.

Nell’ultimo decennio della sua vita, trascorso nelle Fiandre, lavorò intensamente per gli Asburgo, oltre a ritrarre la famiglia e la campagna fiamminga. Di questo periodo sono i dipinti Giardino d’amore (1635, Prado, Madrid), Paesaggio con arcobaleno (1636, Alte Pinakothek, Monaco) e Ritratto di Hélène Fourment e di due suoi figli (1635-1638, Louvre).

Una delle sue ultime opere è il famoso Giudizio di Paride (1635-1637 ca., National Gallery, Londra). In quest’opera, dove Paride deve scegliere la più bella tra Era, Atena e Afrodite, la ricchezza della creazione è simboleggiata dalla sensualità delle tre dee e dal verdeggiante paesaggio dello sfondo. I colori lussureggianti, lo scintillio di luci e ombre, la pennellata sensuale e l’elegante composizione contribuiscono al significato della narrazione.

Curiosità

Rubens fu un artista incredibilmente prolifico in molti ambiti, tanto che si è rivelato molto difficile fare un elenco di tutte le sue opere. Il tentativo più recente di pubblicarle è iniziato nel 1968 ed è ancora in corso.

La corrente artistica

BAROCCO

Il barocco è stato lo stile dominante nell’arte e nell’architettura dei paesi europei e di alcune colonie delle Americhe nel periodo approssimativamente compreso tra il 1600 e il 1750. Manifestazioni del barocco sono presenti nell’arte di quasi tutte le nazioni europee, e particolarmente in Italia e in Spagna, così come negli insediamenti spagnoli e portoghesi delle Americhe. Il termine si riferisce anche a molta parte della letteratura, alla musica e alla danza prodotte nello stesso periodo.

Educazione di Giove, Jacob Jordaens.

Educazione di Giove.

IL CONTESTO E LE RAGIONI DI UNO STILE

Il XVII secolo segnò la nascita della scienza moderna e vide la progressiva espansione degli imperi coloniali europei. Questi cambiamenti influenzarono non poco lo sviluppo delle arti, al pari di altri grandi eventi storici, quali la Controriforma e il consolidamento degli stati nazionali a opera di grandi monarchi come Luigi XIV. Gli studi e la divulgazione degli scritti di Galileo spiegano la precisione quasi ‘matematica’ riscontrabile in molte opere figurative dell’epoca, così come l’affermazione del sistema copernicano, che priva l’uomo della centralità nell’universo riservatagli dal sistema tolemaico fino ad allora invalso, si tradusse nel trionfo della pittura di paesaggio, nella quale le presenze umane si riducono fino a scomparire. La fondazione delle colonie e il conseguente sviluppo di nuovi commerci indusse inoltre a descrivere numerosi luoghi e culture esotici fino ad allora sconosciuti.

Le controversie e i movimenti religiosi influenzarono profondamente l’arte barocca. La Chiesa cattolica divenne uno dei più convinti mecenati e la Controriforma contribuì alla nascita di un’arte emozionale, drammatica e naturalistica, dalla quale traspare una chiara volontà di divulgazione della fede.

Lo sfarzo, la volontà di stupire, il gusto per la sottigliezza e il paradosso portarono spesso nell’arte a una drammatizzazione delle situazioni e degli episodi e a un’esasperazione dei caratteri psicologici; quando tali tendenze non furono energicamente contrastate dall’opposta e altrettanto forte esigenza di ordine e solidità. Il mondo fu percepito come un teatro nel quale l’individuo, spinto ad agire secondo logica e razionalità tra evidenze sensibili, vive tuttavia con la consapevolezza che il proprio destino è riposto nella imperscrutabile grazia divina.

Martirio di San Lorenzo, Valentine de Boulogne.

Martirio di San Lorenzo, Valentine de Boulogne.

LE CARATTERISTICHE DELLO STILE BAROCCO

Movimento, energia e tensione sono fra le caratteristiche principali dell’arte barocca; forti contrasti di luce e ombra accentuano l’effetto drammatico di dipinti, sculture e opere architettoniche. Nei quadri, negli affreschi, nei rilievi e nelle statue barocche vi sono inoltre spesso elementi che suggeriscono una proiezione verso lo spazio circostante, indistinto e infinito, grazie anche a un’attenta resa volumetrica e prospettica. La tendenzanaturalistica è un’altra componente fondamentale dell’arte barocca; le figure umane ritratte non sono stereotipi, bensì individui, ognuno ben caratterizzato. Gli artisti di questo periodo erano affascinati dagli intimi meccanismi della mente e dalle convulse passioni dell’anima, che vollero ritrarre attraverso le caratteristiche fisiognomiche dei loro soggetti. Un senso di intensa spiritualità è presente in molte opere, in particolare nelle rappresentazioni di estasi, martiri o apparizioni miracolose, soprattutto a opera di artisti di paesi cattolici come l’Italia, la Spagna e la Francia. L’intensità, l’immediatezza, la cura per il dettaglio dell’arte barocca ne fanno tuttora uno degli stili più coinvolgenti per lo spettatore in tutto l’arco dell’arte occidentale.

18_Domenico_Guidobono_-_Allegoria_della_primavera

Abramo e i tre angeli, Domenico Guidobono

Fonti: Encarta, Wikipedia, Capolavori della pittura

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