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Un' ora e mi gioco tutto

Da Mammapiky @mammapiky
UN' ORA E MI GIOCO TUTTOLa mattina dopo aver portato Cestino all'asilo e andando a consegnare Cicina alla nonna, mentre guido, ammiro la strada, penso e mi do il voto: il voto alla mia (nostra) uscita di casa, un mix tra un giallo di quelli intricati e il più fantozziano dei film e che può oscillare tra un frequente non classificato e la rarità della sufficienza piena.Troppe le varianti tra un giorno e l'altro per poter parlare di routine mattutina visto che l'unica cosa a rimanere costante, è l'orario della sveglia (la mia) che si avvicina pericolosamente all'alba.
Il successo per una buona partenza, e per un orario decente di uscita, dipende molto dalla quantità e qualità delle cose che riesco a fare prima del loro risveglio: dopo è tutta improvvisazione! Dipende dalla pazienza di Cicina, dalla voglia che ha Cestino di tirarsi giù dal letto e da quanti capricci decidano entrambi di fare nello stesso momento. Dipende da quanta premura hanno nel rompere le scatole e dalla quantità di ore che ho dormito.
Entrambi hanno i loro tempi che mal si conciliano con quelli della giornata, ma io in quell'ora scarsa, devo cercar di far entrare tutto: colazione, operazioni di tolettatura, poppata e giocatina pre asilo. Sono diventata veloce, questo si, so fare un sacco di cose contemporaneamente, so vestirmi senza guardare nell'armadio e non necessariamente usando entrambe le mani. Io che passavo mezz'ora in bagno a truccarmi, ora mi piaccio più acqua/sapone e la massa indomabile di capelli, è spesso mortificata in una coda improvvisata. Oramai me ne frego degli abbinamenti e le scarpe, hanno sempre il tacco raso terra. Faccio colazione e contemporaneamente programmo la cena, mi passo lo spazzolino mentre rifaccio il letto, metto in borsa un po' di tutto ma mi dimentico sempre qualcosa. La confusione mi ha sorpreso più di una volta cercare di infilare una cuffietta rosa a Cestino e munire di zaino dei Barba papà, una bimba di dieci mesi. Il tragitto casa/asilo poi ha storia a se. Prima di tutto devo farli salire  in auto e non è detto che questo richieda tempi brevi, poi li devo collocare seduti e allacciati, se convincerli a salire è complicato, figuriamoci il resto. In macchina fioccano le proteste o i litigi, a seconda dei casi, e spesso il coraggioso Cestino avanza assurde richieste, "Mamma giochiamo a nascondino?". Sul piazzale dell'asilo si ripete la scena inversa, ora è complicato farli scendere e pure slacciarli, perché c'è da star certi che per la fretta la cintura, ha creato un nodo da marinaio. Se va bene, arriviamo allo scadere del tempo ma più spesso siamo in ritardo, la bidella da dietro gli occhiali, ci guarda storto e ci sibila "sono già a far merenda". Sono passate solo un paio d'ore dal mio risveglio ma io avrei ugualmente bisogno di una doccia e ho già accumulato un discreto ritardo che a fine giornata sarà diventato scandaloso. In queste mattinate, sarò pessima, ma appena li ho consegnati entrambi, tiro un sospiro di sollievo perché so che il più è fatto, il resto della giornata sarà una passeggiata.Poi ci sono mattinate diverse, che non si sa da dove sbuchino, ma dove tutto fila liscio e loro sono l'incarnazione dei bambini "del Mulino Bianco". Mattine dove quell'ora vorrei non finisse mai, dove in macchina cantiamo e lasciarli mi pesa terribilmente, perché già so che il resto della giornata sarà lungo da far passare ma che comunque quella "pace irreale" la sconterò di certo.
Il rapporto tra le due opzioni, neanche ve lo dico ma quell'ora li, in un modo o nell'altro, è l'ago della bilancia della mia giornata.
Sessanta minuti in cui mi gioco tutto!

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