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Un Oscar per Tiao.

Creato il 28 gennaio 2011 da Arturo Robertazzi - @artnite @ArtNite

Leggendo Flavorwire ho scoperto con piacere che Waste Land è candidato all’Oscar come miglior film documentario.

A questo docufilm sono particolarmente legato. Era l’anno scorso, la mia prima Berlinale, al Kino International.

Scrivevo il 13 febbraio: “È un docufilm toccante che mescola le felicità e le tristezze dei catadores che vivono (e lavorano) nelle favelas attorno a Jardim Gramacho, la discarica più grande dell’America Latina, e probabilmente del Mondo. (…) Ma la storia è un’altra. È quella di Vik Muniz, il più pagato artista brasiliano, che decide, come egli stesso dice nel film, ‘to give back’. Ritornare la sua fortuna a chi oggi ne è sprovvisto. E allora, dalla spazzatura riciclata ne fa opere d’arte che sono i ritratti di quei catadores (…) E non è fantasia, badate bene! Alcuni di questi mitici personaggi erano in giro oggi alla Berlinale, e uno di loro, Tiao, uno dei catadores, ha salutato il pubblico, tra le lacrime. Tra le sue, e le nostre, commossi spettatori. (…) Emozioni che sono continuate dopo, quando Tiao mi è passato proprio di fianco, mentre ero in coda per comprare i biglietti introvabili della Berlinale. Lo guardo, lo riconosco, lo saluto. Mi sorride, gli sorrido e mi stringe la mano.”

Ricordi ancora vivi che mi accompagnano nell’attesa della prossima edizione della Berlinale.


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