Un osservatorio per raccontare le donne

Da Woman_to_be

All'Università Bocconi presentate 15 proposte per facilitare l'ingresso delle donne nel mondo del lavoro. «Sono molto felice di essere tra voi. Puntare sulle donne non è solo un atto di eguaglianza sociale, ma anche un fattore di crescita economica - ha dichiarato il sindaco di Milano, Letizia Moratti».
Focusl'occupazione femminile, dato 2009, è ferma in Italia al 46,4 %, lontana dalla media europea secondo quanto rilevato dall'OcseLa ricerca promossa da Elle - www.elle.it – è stata realizzata da Sorelle d'italia - www.sorelleditalia.net – in collaborazione con l'istituto Piepoli. Milano, Roma, Bari e Bologna le città nella quali si sono svolti forum e sono state raccolte migliaia di interviste che hanno dato corpo al libro bianco presentato da Danda Santini, direttrice della rivista Elle, alla presenza del ministro Carfagna e di parlamentari di maggioranza ed opposizione. Si tratta di un osservatorio per raccontare le donne italiane, i desideri, le aspettative ed i problemi.Si parte da un dato oltremodo preoccupante: l'occupazione femminile, dato 2009, è ferma in Italia al 46,4 %, lontana dalla media europea secondo quanto rilevato dall'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) che ha pubblicato i dati relativi al tasso di occupazione femminile e a quello giovanile.Magra figura per l'Italia che si conferma fanalino di coda per quanto riguarda l'occupazione femminile e mostra preoccupanti dati anche nel rapporto tra giovani e lavoro.Il nostro 46,4% è ben lontano della Norvegia (74,4%), ma anche dalla media dei Paesi Ocse pari al 56,5%.Per fortuna il nostro Paese ha mostrato miglioramenti negli ultimi dieci anni passando dal 38,3% al dato attuale, tuttavia, complice probabilmente anche la crisi economica, nell'ultimo anno ha perso quasi punto percentuale rispetto al 2008, quando il tasso di occupazione femminile era pari a 47,2%.Da qui le proposte:a) tassazione vantaggiosa per le imprese che assumono donne – proposta di legge dei senatori Morando ed Ichino;b) inserire negli appalti pubblici, punti a favore delle ditte che mettono in atto buone pratiche;c) contributi figurativi per 24 mesi per il primo figlio e 12 per il secondo in sostituzione dell'anticipo della pensione;d) integrazioni contributive per i periodi di lavoro part time;e) possibilità di anticipare la pensione per tutti in caso di cura di anziani;f) detrazioni maggiori per le famiglie nelle quali entrambi i coniugi lavorano per le spese di cura di bambini ed anziani;g) indennità di maternità per 5 mesi anche per le lavoratrici autonome, precarie o per quante sono in cerca di lavoro;h) congedi di paternità obbligatori per 2-6 settimane – proposta di legge dell'onorevole Saltamartini;i) deduzioni fiscali o incentivi per le aziende che favoriscono la nascita di asili nido e l'allargamento dei programmi per il tempo pieno.Alcune di queste proposte, secondo le parlamentari intervenute (tra cui Emma Bonino, Alessia Mosca e Barbara Saltamartini), si possono realizzare e far approvare con una certa facilità perché sono a costo zero, senza vincoli di bilancio.Il Ministro Carfagna ha ricordato il Piano di conciliazione per investire 40 milioni sui servizi per le famiglie e per l'infanzia: tali somme sono state trasferite alle regioni proprio nel mese di gennaio ed i progetti sono in via di presentazione.Nel merito del tema è di qualche interesse segnalare anche la rilevazione Unioncamere pubblicata a dicembre del 2010 sulle imprese con donne come titolari. Nelle regioni del centro e del nord il numero è cresciuto nel 2009-2010 del 5% ed anche se rispetto al 2004 il totale è diminuito da 540.000.- a 529.000.- viene rilevato che il fenomeno è di gran lunga infriore a quello maschile. In particolare la Toscana registra un aumento costante delle donne imprenditrici negli ultimi 5 anni.L'analisi dei dati conferma che la crescita è molto influenzata – oltre il 4% - da imprese con titolare una donna straniera

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