Un paese con la paura addosso

Intanto i migliori auguri di Buon 2011 a tutti gli amici di questa ISOLA NEL SOLE.
Personalmente mi aspetto moltissimo da questo anno e sono certo che la mia attesa non risultera' vana,la vita va presa sempre con ottimismo e determinazione e di riffa o di raffa i risultati,se meritati,arrivano sempre.
Rientrato da qualche ora e visto che il jet leg si fa vivo come sempre ne approfitto per buttare giu' qualcosa riaprendo,di fatto,il blog e ringraziando i tanti amici che in queste settimane mi hanno inviato sms,mail o messaggi qua' sopra,piano piano rispondero' a tutti.
Si e' celebrato a Cuba il 52 esimo anniversario del Triunfo de la Revolucion e siamo entrati nell'anno 53 da quando Fidel ha preso il potere.
Vi daro' ora la mia impressione generale sulla situazione poi,nei giorni che verranno,vi parlero' della mia vacanza e di tantissimi aspetti della Cuba di oggi che ho da raccontarvi.
Cuba va incontro a un anno molto molto difficile,ascoltavo qualche giorno fa Raul parlare di fronte al consiglio di stato e mi ricordava il fratello quando dopo la visita di quell'idiota di Gorbaciov si rivolse ai cubani dicendo loro che i tempi si sarebbero fatti davvero duri.
Fra l'altro i problemi soliti non mancano,qualche giorno fa hanno destituito il ministro dei trasporti preso anche lui con le dita nella marmellata,ma queste sono cose che qua' non si sanno...e neppure la' a dire la verita' diciamo che ho qualche buona fonte....
All'epoca dell'annuncio del periodo especial era come se avessero preso un pesciolino tenuto in un grande vaso d'acqua puntualmente sfamato e tutelato e lo avessero messo in un grande acquario con tanti altri pesci con cui sgomitare per sopravvivere ma con sempre delle pareti che lo circoscrivevano e con sempre qualcuno che ogni tanto dava da mangiare.
Ora quello stesso pesce,faticosamente sopravvissuto,verra' tolto dall'acquario e sbattuto in mezzo al mare senza piu' nessuno,o quasi ad aiutarlo a campare.
Parlero' poi delle case de renta in altro post ma quella e' una cazzata,gente che in un giorno quadagna cio' che un cubano normale guadagna in 2/3 mesi non merita la nostra compassione.
I licenziamenti sono reali,ci sono gia' i nomi e le date ,la gente ha una fifa blu di essere tagliata fuori non dai pochi spiccioli che lo stato elargisce ma dall'enorme mangiatoia che oggi e' Cuba,ha paura che una volta tolta dalla loro bocca la tetta che li sfamava non ci siano altre possibilita' di venire a capo del problema.
Non posso dare torto a Raul,i provvedimenti sono obbligati,cosi' non ce la fanno piu' ad andare avanti ma l'errore sta' nel non averlo fatto 20 anni fa,non puoi dare 15 dollari di salario e poi non aspettarti che ti rubino di tutto,un paese non puo' vivere se tutti rubano,sopratutto se e' un paese povero.
Oggi ero all'aeroprto dell'Avana,prendo un caffe' e non trovo lo zucchero,chiamo il barista e quello lancia un occhiataccia al collega che apre lo zainetto,suo,e tira fuori un cubalse pieno di zucchero bianco che si era fottuto versandone una parte nei portazucchero...e ho fatto solo l'esempio piu' banale.
4 persone che conoscevo in questi ultimi mesi sono state prese a rubare sul lavoro,rubavano da anni come tori.....
Il ginnasio tunero dove lavora il buon prof Guillermo fa parte dell'empresa della peluqueria,in quell'empresa 8 persone perderanno il lavoro,erano parrucchiere che in un anno hanno toitalizzato fra i 4 e i 6 mesi di assenza dal lavoro,semplicemente lavoravano a casa loro,senza licenza e con le clienti della peluqueria......
Moltiplichiamo questo per le migliaia di aziende cubane e sara' facile intuire come le cose devono per forza cambiare.
Se lasciare la gente a casa puo' servire per pagare meglio e motivare chi lavora allora questa puo' essere una risorsa in piu' senza contare che chiunque potra' prendere una licenza e mettersi sul mercato.
Le tiendas sono piene di gente che vuole spendere ma l'offerta e' poca,l'altra settimana vandevano televisori con diffetti a 150 cuc be'...c'era la coda fino in mezzo alla strada col la policia a controllare che non si menassero.
150 cuc non sono uno scherzo a Cuba.
Manca l'offerta,la qualita',la garanzia di un servizio efficente,se non saranno solo i perdigiorno dello stato a garantirlo allora forse le cose cambieranno.
Prendano una licenza e iniizino veramente a lavorare,alzandosi al mattino come facciamo noi e andando a dormire la sera col pensiero del lavoro che attende il giorno dopo,forse non sara' un bene che diventino simili a noi,ma e' tempo che il conto inizino a pagarselo da soli senza sovietici o yumas che lo facciano per loro.
Aspettiamo e vedremo cosa succede.