A seguito dell'ingresso della Croazia nell'Ue, il commissario all'allargamento dell'Ue, Stefan Fuele ha voluto mandare un messaggio chiaro ai paesi balcanici. In un video messaggio Fuele ha rilevato che l'adesione della Croazia è una nuova prova del potere trasformativo della politica di allargamento. E' un messaggio chiaro che tutti i Paesi della regione hanno una prospettiva europea a condizione di effettuare le riforme relative allo stato di diritto, ai principi democratici e alla protezione dei diritti umani, ha detto Fuele aggiungendo che non ci sono scorciatoie né formule magiche. "Da oggi, siete tutti un passo più vicini all'Ue e noi siamo qui ad appoggiarvi", ha concluso Feule il suo intervento. Lunedì 1 luglio, proveniente da Zagabria, il presidente del Consiglio europeo, Herman van Rompuy, si è recato a Belgrado portando il messaggio che la Serbia ha pieno appoggio sul suo cammino verso l'Ue, ma deve continuare con gli sforzi per la normalizzazione delle relazioni con Priština. Van Rompuy ha incoraggiato i vertici serbi a continuare le riforme soprattutto nel campo dello stato di diritto e della lotta alla corruzione. Il ritmo dell'avanzamento dipende dagli sforzi nell'attuazione dell'accordo di Bruxelles e delle riforme, ha detto il presidente del Consiglio europeo, annunciando che il prossimo passo del processo di adesione sarà la conferenza intergovernativa che si svolgerà al più tardi a gennaio.
Secondo il premier serbo pero' e' estremamente importante che i negoziati inizino subito, sia a livello tecnico che quello politico: "E' nostra ambizione di farlo velocemente, in modo efficace e adeguato e che la Serbia non sia premiata con l'adesione all'Ue bensì ottenga l'accesso perché ne ha diritto grazie alle riforme interne", ha detto Dačić. Il premier serbo ha ribadito che la decisione di aprire i negoziati di adesione rappresenta un evento storico perché non ci sono condizioni aggiuntive e nuove prove da superare. Dačić ha precisato che le conclusioni del Consiglio europeo sono state migliorate a favore della Serbia perché non viene menzionato il termine di dicembre e una nuova riunione del Consiglio europeo, il che significa che il negoziato per la Serbia potrà essere aperto anche prima di gennaio.
[*] Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a SudEst andata in onda giovedì 4 luglio a Radio Radicale