La poesia è la sua nudità, questo è il senso del nuovo libro di Sebastiano Tommaso Aglieco “Compitu re vivi” è un viaggio nel sangue fluido della memoria che ha nel verso la casa dell’accoglienza.
La parola è alta e il poeta cammina seguendo i numerosi itinerari del quotidiano smarrimento in cerca di un’appartenenza, ma soprattutto di un’umana partecipazione attiva alle cose del mondo.
In un fitto intreccio con il dialetto siciliano, sua lingua d’origine, Sebastiano guarda alla memoria come a un risolutivo punto di partenza nel quale confidare per trovare ancora stupore e meraviglia dove il disincanto ha già sentenziato la morte definitiva del tutto.
Nicola Vacca