A Zeroconsensus ha sempre lasciato perplesso l’idea che la grandezza dell’opera letteraria è data dalla cosiddetta profondità del pensiero. Ciò è senza dubbio vero. Ma la letteratura può essere anche altro. E’ grande opera letteraria non solo quella che esplora profondamente negli abissi dell’animo umano ma anche quella che tocca le vette sublimi dell’immaginario, del fantastico e in qualche modo dell’onirico. E forse a pensarci bene il vero lascito di uomini come Cechov, Poe, Tolkien e Cortazar è proprio quello che scalando la montagna dell’immaginario fantastico – guardando dall’alto – meglio riescono a farci vedere le miserie dell’animo umano.